Per Raspini, la partnership con il Giro d’Italia, non rappresenta solo la volontà di dare sostegno a una delle manifestazioni sportive più amate del nostro Paese.
Così come non si limita all’importante concetto di una ripartenza dello sport, dell’economia, della capacità recettiva, che un evento di queste dimensioni e con pubblico in presenza, rende finalmente tangibile.
Per Raspini questa è un’occasione unica e speciale per essere, ancora una volta, e con grande attenzione, a fianco dei suoi clienti del commercio al dettaglio.
Realtà importanti, legate al territorio e presenti in modo capillare, come i percorsi del Giro, che proprio grazie alla
disponibilità, all’inventiva e alle risorse introdotte durante il periodo pandemico, e tutt’ora mantenute, si sono riappropriate di un ruolo centrale nelle comunità.
Il consumatore ha riscoperto i punti vendita di prossimità e i commercianti hanno fatto di tutto per rendere un ottimo servizio: partendo dal comune denominatore della ricerca della qualità e della specificità di prodotto: vero elemento che li unisce a Raspini, azienda in cui hanno la certezza di trovare prodotti che esaltano proprio l’alta qualità delle materie prime, con un’offerta ampia e completa di salumi, di prosciutti cotti, di prosciutti crudi e specialità gastronomiche. La ricerca dei commercianti al dettaglio è di fatto un’autentica e importante
forma di servizio verso il proprio territorio e verso i consumatori finali. Ma non solo, c’è stata una grande apertura
verso innovazioni logistiche e di servizio, come le consegne a domicilio o l’utilizzo del canale WhatsApp per comunicare con i clienti.
L’attenzione e la disponibilità dei commercianti ha rinnovato e fidelizzato il rapporto con il consumatore finale, regalando una seconda vita o incrementando la clientela, di moltissimi punti vendita di territorio.
Raspini in questo Giro d’Italia ha voluto incontrare le realtà più significative in una sorta di percorso del gusto, negozi fidelizzati al marchio Raspini, che sono stati caratterizzati da un allestimento personalizzato, creato appositamente per il Giro, come la macelleria Tutbon, di via Nicomede Bianchi a Torino, un punto vendita ben strutturato, con una grande varietà di preparazioni e ampia scelta di prodotti di alta qualità.
La Carovana del Gusto si è quindi spostata in uno dei tre punti vendita degli Spacci Amendolara di Piacenza, presenti in città da ben quattro generazioni, sono un autentico riferimento, noti soprattutto per la qualità e la varietà di prodotto. Il Giro è proseguito con la sosta nel Panificio Melli di Reggio Emilia, che non è solo un forno, ma il posto giusto dove gustare ottimi panini imbottiti e perfino grandi piatti della tradizione Emiliana, che
si possono consumare in loco o portare a casa. Non poteva mancare una puntatina al Sud con una sosta ai Mercati di Città di Foggia, bei negozi di quartiere che danno importanza all’origine dei prodotti, alla storia e alla filiera, molto attenti alle specialità pugliesi, ma anche alle tipicità del resto d’Italia. 15 punti vendita, strutturati con angolo consumazione, dove è possibile gustare carne proveniente soltanto dai suoi allevamenti.
Raspini, che da sempre cura con particolare attenzione la distribuzione negli esercizi di vicinato, si è resa conto proprio durante questi incontri, di quanto la pandemia abbia mutato le abitudini e di quanto sia cambiato il modo di vivere degli italiani. La riscoperta della bottega sotto casa non è solo espressione di una preferenza commerciale, ma un vero mutamento sociale, perché consolida l’idea di comunità dove il punto vendita
diventa spazio aggregante. Così come è da sempre aggregante il Giro d’Italia, per le grandi città, ma soprattutto per i piccoli paesi che mettono in campo le iniziative più fantasiose e originali, come a Notaresco, in provincia di Ascoli Piceno, dove tutti gli abitanti presenti al passaggio del Giro, hanno indossato mascherine realizzate appositamente dalla proloco per accogliere ciclisti e carovana.