Roccaverano, in provincia di Asti è ufficialmente “Città del formaggio 2022”. La consacrazione nel corso di una cerimonia durante la quale il presidente dell’ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi), Pier Carlo Adami, ha consegnato al Sindaco, Fabio Vergellato, il cartello che sarà immediatamente collocato all’ingresso della Città e duplicato sul muro della Scuola, vetrina dedicata alla Roccaverano Dop, in una delle più belle piazze del Piemonte e cuore del paese.
«Roccaverano non è solo una cittadina, ma anche un prodotto, la Dop del suo territorio – ha dichiarato il Sindaco – È dunque un nome che si compone di due anime, quella del luogo e quella casearia, che si fondono e si esaltano a vicenda. Per questo il riconoscimento ufficiale di “Città del Formaggio” interpreta perfettamente la simbiosi delle due essenze che vivono in noi. E siamo pronti a onorare questo premio con molteplici attività».
Roccaverano e la Robiola
Perché il Roccaverano Dop non è solo un formaggio fresco, ma anche stagionato e caratterizzato da aromi e sapori decisi fino al piccante, in base alla affinatura. Regina, inoltre, di tante ricette, molte ideate anche da chef stellati che hanno portato la Dop nel mondo.
«Accanto a noi sono premiati nomi blasonati, come l’Asiago o le mozzarelle di Gioia del Colle – ha spiegato il presidente del Consorzio, Fabrizio Garbarino – Far parte di questa rete di eccellenze ci onora e conferma il nostro posizionamento come prodotto di qualità e come territorio di interesse turistico, un binomio nel quale crediamo profondamente, così come crediamo nel valore della rete ONAF».
Programmata nell’ultima domenica di giugno, il 26, sabato 25 la Carrettesca sarà anticipata da un incontro con tutte le città del formaggio ONAF d’Italia, per ognuna delle quali, in collaborazione con la Delegazione ONAF di Asti, si intende mettere a disposizione uno stand in cui un Maestro Assaggiatore potrà far degustare e raccontare il prodotto che più rappresenta ogni Comune.
A questo si aggiunge il calendario di “aziende aperte” da giugno a settembre, che consentirà al pubblico di entrare nelle “case” della DOP, scoprire come nasce e come viene lavorata.
Le altre “Città del formaggio” d’Italia
Agerola (Napoli, Campania)
Asiago (Provincia di Vicenza, Veneto)
Bergamo (Lombardia)
Bracciano (Provincia di Roma, Lazio)
Borgo Valbelluna (Provincia di Belluno, Veneto)
Capaccio Paestum (Provincia di Salerno, Campania)
Enna (Sicilia)
Forlimpopoli (provincia di Forlì-Cesena, Emilia-Romagna)
Gioia del Colle (Bari, Puglia)
Melle (Provincia di Cuneo, Piemonte)
Novara di Sicilia (Provincia di Messina, Sicilia)
Pandino (Provincia di Cremona, Lombardia)
Perosa Argentina (Torino, Piemonte)
Santo Stefano Quisquina (Provincia di Agrigento, Sicilia)