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Si punta sulla nocciola francescana per il Bacio

PERUGIA – Arrivare alla produzione di una quantità di nocciole della varietà ‘tonda francescana’ tale da consentire a Nestlé una sperimentazione industriale nella produzione del Bacio Perugina, prima del 2023 è l’obiettivo di un accordo sottoscritto e presentato da Università degli Studi di Perugia, Fondazione per l’istruzione agraria del capoluogo umbro, multinazionale dolciaria, Confindustria Umbria, Cia, Confagricoltura, Coldiretti, l’organizzazione di produttori Cerere e la società di prima trasformazione V. Besana.

In occasione della firma nel Complesso Monumentale di San Pietro a Perugia, i promotori dell’accordo hanno spiegato che “si punterà a sostenere la creazione di una filiera agroindustriale indirizzata a valorizzare la produzione in Umbria della nocciola ‘tonda francescana’ per creare le basi, attraverso un percorso di analisi e sperimentazione, di una futura partnership con la Perugina”. 

Ma da ‘Tonda Francescana’, come è stata conosciuta finora, sarà forse denominata in futuro ‘Nocciotonda’, come ha annunciato in merito al brevetto e in rappresentanza dell’Università degli Studi di Perugia (titolare della registrazione della varietà vegetale) Loris Nadotti, delegato al trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca dell’Università. Partner industriale è Perugina-Nestlé, presente alla firma dell’accordo con Marco Muratori di Nestlé italiana.

“Siamo orgogliosi di partecipare – ha detto – anche perché la Perugina è da sempre azienda legata al territorio, senza contare che la nocciola nel Bacio è uno degli ingredienti principali”. Come partner, ha poi ricordato Muratori, “c’è un processo da gestire che deve fare affidamento su un certo quantitativo di produzione per permetterci poi di fare prove industriali in fabbrica prima del 2023”. Secondo Antonio Alunni, presidente di Confindustria Umbria, “dobbiamo continuare su questa strada perché è la sintesi di quello che la nostra associazione punta a fare da sempre, ovvero guardare ad una politica industriale di medio-lungo termine”.

L’industria, inoltre, a suo avviso, “ha bisogno di una stabilità di decisioni così, visto che in questo caso abbiamo una presenza industriale per il settore alimentare più importante al mondo, una università che fa ricerca seria e infine un contesto favorevole che ha unito interessi di produttori e agricoltori”. Ad illustrare la storia e le caratteristiche della nocciola ‘Tonda Francescana’ è stato il professor Sergio Tombesi che ha seguito il percorso fin dagli inizi. “Nata negli anni ’80 – ha spiegato – è stata ottenuta incrociando la ‘tonda romana’ alla ‘tonda di Giffoni’ e ha elementi di resistenza, alta produttività e adattabilità all’ambiente e alle esigenze di coltivazione e dell’industria”.

Una varietà “ora recepita dal mondo imprenditoriale e agricolo in maniera positiva”, ha affermato Francesco Panella, vice presidente della Fondazione per l’Istruzione Agraria, con la Regione Umbria che per sostenere la filiera ha attivato anche un Bando dello sviluppo rurale, come ha ricordato l’assessore regionale Fernanda Cecchini. “Visto che siamo la terra del Bacio, oltre al Bando – ha sottolineato -, come Regione abbiamo anche cercato di mettere intorno ad un tavolo i partner interessati”. Il nuovo accordo, per Cecchini, è quindi una ulteriore “scommessa collettiva” perché “è l’emanazione dell’accordo quadro siglato lo scorso anno dopo l’avvio del confronto per la produzione di nocciole sul territorio regionale”. Ciascuno dei partner coinvolti svolgerà, come è stato infine ricordato, un ruolo decisivo per arrivare alla produzione di una quantità di nocciole per la sperimentazione industriale.

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