La Spagna al top in Europa per le aree destinate agli uliveti, l’Italia distacca tutti per le uve da tavola (e per le pere) e la Polonia per gli ettari in cui vengono coltivate le mele. Sono i dati che emergono dall’ultima indagine Eurostat sulle zone agricole utilizzate come frutteti: nel 2017, ultimo anno utile, le piantagioni coprono un’area di 1,295 milioni di ettari, in leggera crescita rispetto al 2012, e i due terzi delle stesse sono concentrati appunto in Spagna, Italia e Polonia.
In una divisione per frutta, sono le mele a fare la parte del padrone, rappresentando il 36,6% delle coltivazioni, seguite dalle arance (19,7%) e da pesche e nettarine (14,7%). La Spagna detiene circa un terzo delle piantagioni complessive europee (con il 32,6% delle superfici), con l’Italia al secondo posto (21,6%) e la Polonia (altamente specializzata in mele al 12,9%).
La Spagna distanza l’Italia soprattutto per gli agrumi (arance, limoni e cedri), mentre viene sopravanzata per la coltivazione di mele e soprattutto di pere, dove il nostro Paese e’ al primo posto in Europa.
Discorso a parte per gli uliveti, concentrati nell’area che si affaccia sul Mediterraneo e dove la Spagna consolida comunque il suo primato ospitando il 55% delle aree europee destinate a queste culture, contro il 23% dell’Italia, seguite da Grecia (15%) e Portogallo (7%). Cifre comunque importanti, se si pensa che gli altri paesi produttori, Francia, Croazia, Cipro e Slovenia, complessivamente arrivano all’incirca all’1%. Infine, le uve da tavola. Eurostat non prende in considerazione i vigneti per la produzione di vino, ma in quelli per l’uva da consumare dopo i pasti l’Italia può vantare un dominio notevole, con un’area coltivata grande più del triplo di quella spagnola, 39.700 ettari contro 12.500; molto distaccate la Romania e la Bulgaria. Tutti Paesi in cui oltre la metà delle aree coltivate sono ad alta intensità, con oltre 1.500 vigne per ogni ettaro.