ROMA – Nessun miracolo ma tutta la verità sui benefici attribuiti ai ‘superfood’, dall’avocado allo zenzero, dalla curcuma ai mirtilli, seguendo un approccio rigorosamente scientifico. Arriva la prima guida pubblicata sul portale Nutrimi.it per fare chiarezza su un termine inventato che indica un paniere di prodotti che non è miracoloso, ma che può avere una composizione particolare che può renderli più ‘super’ ma non necessariamente migliori di altri.
Di fatto, non esistendo alcuna definizione ufficiale, non c’è una linea di demarcazione netta tra che cosa è un superfood e cosa non lo è. Curcuma e zenzero hanno composti bioattivi, ovvero sostanze che possono influenzare positivamente la salute e contribuire alla prevenzione di alcune malattie; meglio ancora avocado, bacche di goji, mirtilli, kale, noci e semiespirulina che, oltre ad avere composti bioattivi principalmente antiossidanti, sono ricchi di nutrienti ‘classici’, quali acidi grassi, minerali e vitamine. “Il superfood non esiste – spiega la nutrizionista del team del portale, Carlotta Lassandro – nella superdieta ogni alimento, purché consumato nelle giuste quantità, può apportare qualcosa di ‘utile’ e contribuire alla salute dell’individuo”.
E sempre per fare chiarezza a tavola esce oggi il saggio-denuncia di Marco Celeschi, architetto siciliano catapultato nel mondo della ristorazione, un vademecum anti-fregature dove vengono sfatati i sette principali falsi miti sulla pizza. Dalla farina a doppio zero che è veleno, alla pizza che fa ingrassare, alla ricerca dell’ingrediente magico: pizze nere, paste super-proteiche e altre patacche; e poi il lievito madre contro il lievito di birra; i grani antichi sono i migliori; l’ideologia del km zero, per arrivare alla pizza che se cotti ad alte temperature provocano il cancro.