ROMA – Un ananas per creare crescita e occupazione. È il progetto ‘Dolcetto’ di cooperazione allo sviluppo per il Togo, realizzato attraverso un finanziamento del mondo del credito cooperativo di 2 milioni di euro, presentato al seminario ‘Seminiamo il futuro dell’Africa: il ruolo della cooperazione’. Con il sostegno di Coopermondo, la Ong costituita da Confocooperative e Federcasse, i produttori agricoli del Togo che coltivano ananas biologici sono riusciti a organizzarsi in cooperativa per commercializzare al meglio il loro prodotto in un paese dove il reddito medio è di appena 310 dollari, il 32,3% vive sotto la soglia di povertà, il 35% del Pil arriva dall’agricoltura che occupa il 75% della popolazione attiva.
La cooperativa CPJPPAB riunisce mille giovani agricoltori, di cui un terzo donne, coltiva 500 ettari di ananas biologico di varietà pan di zucchero, chiamato “Dolcetto”, commercializzato in Italia con il marchio Alce nero grazie a Brio e alla cooperativa Agrintesa.
“Il progetto – ha evidenziato Maurizio Gardini incontrando il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini nel corso del seminario – è la dimostrazione che si può giocare la sfida della lotta alla povertà a casa loro implementando lavoro, reddito e acquisendo una dignità piena che può essere contagiosa. Quello che è più interessante è che se questi africani togolesi avessero affrontato l’impervio ‘viaggio della speranza’ e fossero arrivati tra mille difficoltà nei nostri porti, e fossero entrati nel circuito dell’accoglienza, in meno di 10 giorni lo Stato avrebbe speso di più di quel che è stato necessario per aiutarli a casa loro”. “La cooperazione sana – ha aggiunto – è la disposizione per proporre un modello che dia risposte alle criticità del momento. Se le migrazioni in gran parte muovono da povertà e crisi economica, vogliamo oggi raccontare una storia che dà una speranza e un’effettiva possibilità di ‘aiutare’ l’Africa in casa propria”.