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Whisky. Una grande distilleria con impianti altamente tecnologici a Fontanafredda

Un distillato particolare perché,fatto con materie prime

Un whisky che verrà invecchiato in botti già usate per l’Amarone e i vini della Valpolicella, con l’intento di dotarlo di un retrogusto

di Giorgio Naccari

Bottega apre all’whisky e lo fa riservando una parte dei 12 mila mq del suo sito produttivo di Fontanafredda (oltre alla sede principale di Godega di Sant’Urbano, nel trevigiano, ha anche altri tre siti in Veneto e in Toscana) alla creazione del suo whisky. Una grande distilleria con impianti altamente tecnologici, con investimenti per quasi 3 milioni di euro e che sarà operativa a partire dalla prossima estate. Un distillato particolare perché, fatto con materie prime (luppolo, orzo, grano ad esempio) tutte italiane che, nel settore dei cereali, sono uniche al mondo.

Un whisky che verrà invecchiato in botti già usate per l’Amarone e i vini della Valpolicella, con l’intento di dotarlo di un retrogusto che ricordi, per l’appunto, i vini che Bottega produce a Valgatara, nel veronese. A Fontanafredda verranno assunti 20-25 dipendenti, tutti fortemente specializzati. Ma Bottega, per il 2022, ha in animo anche l’apertura di un liquorificio di 10 mila mq nel trevigiano, dedicato al gin e ai liquori di frutta. Aprirà anche 7 nuove Terrazze Bar, il format tipo Prosecco Bar che, nel mondo, ha suscitato molte simpatie e un grosso business. In primavera sarà la volta di una Terrazza all’hotel Principe a Lazise, sul lago di Garda e di sei ippodromi inglesi dopo quelle già operative a Windsor e Bath.

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