3 punti chiave dal rapporto sugli utili del Q3 di Tesla

Tesla Inc (NASDAQ: TSLA) mercoledì ha accusato le sfide della supply chain e la carenza globale di chip poiché le sue entrate sono scese al di sotto delle stime nel terzo trimestre fiscale. Le azioni del produttore di veicoli elettrici sono scese di oltre l’1,0% nel trading after-hour.

Performance finanziaria del Q3

Tesla ha riportato 1,6 miliardi di dollari di guadagni che si traducono in 1,44 dollari per azione. Nel trimestre comparabile dello scorso anno, i suoi guadagni sono stati limitati a 331 milioni di dollari nettamente inferiori o 27 centesimi per azione. Rettificato per gli elementi non ricorrenti, la società quotata al Nasdaq ha guadagnato 1,86 dollari per azione.

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L’azienda statunitense ha generato un fatturato di 13,8 miliardi di dollari, che rappresenta una crescita su base annua del 57%, secondo il comunicato stampa sugli utili. Secondo FactSet, gli esperti avevano previsto 1,62 dollari di EPS rettificato, ma un aumento di 14 miliardi di dollari di entrate.

Margine lordo e altre cifre degne di nota

I profitti e le entrate di Tesla hanno raggiunto un record in questo trimestre con un margine lordo che è migliorato al 26,6%. Altre cifre degne di nota includono 806 milioni di dollari di entrate dalla sua attività energetica, 894 milioni di dollari dai servizi e una svalutazione relativa agli investimenti bitcoin del valore di 51 milioni di dollari.

Il produttore di veicoli elettrici ha già segnalato le consegne del terzo trimestre all’inizio di questo mese.

Obiettivi di produzione

Secondo il CEO Elon Musk, nel 2023 sono previsti Roadster, Semi e Tesla Cybertruck ridisegnati, entro i quali è probabile che le case automobilistiche statunitensi abbiano risolto le carenze della supply chain.

Il rapporto sugli utili arriva un giorno dopo che la Bank of America Securities ha aggiornato il suo obiettivo di prezzo su Tesla a 900 dollari, che rappresenta un rialzo di circa il 5,0% da qui. Le azioni del principale produttore di veicoli elettrici negli Stati Uniti sono già aumentate di circa il 18% da inizio anno.