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A Exco sette aziende premiate per l’economia circolare

Seconda giornata della fiera della cooperazione internazionale Exco 2019 a Roma e sette aziende premiate nel concorso “Best Performer dell’economia circolare”, lanciato da Sistemi Formativi Confindustria in partnership con Luiss Business School, 4.Manager – associazione di Federmanager e Confindustria – e il supporto di Enel X. Un concorso nato per raccogliere le migliori pratiche nell’ambito della sostenibilità e dell’economia circolare.

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Sette le imprese sul podio
Centinaia le imprese che hanno partecipato al concorso. Oggi l’ultima tappa del progetto, con la consegna dei riconoscimenti in occasione del workshop “Management e imprese alla sfida dell’economia circolare” a Exco 2019. I vincitori sono: Feralpi (categoria Grandi imprese manifatturiere); Regenesi (Pmi manifatturiere); Ifco Systems (Grandi imprese di servizi); Neorurale (Pmi di servizi); Hera (Grandi imprese di servizi ecologici); Dismeco (Pmi di servizi ecologici); Gruppo Novamont (Premio speciale “Competenze per la sostenibilità”).

Premio per la sostenibilità ambientale a Novamont
4.Manager ha voluto consegnare un premio speciale per la sostenibilità ambientale a Novamont, azienda leader nel settore delle bioplastiche ed esempio di sviluppo industriale in una logica di rigenerazione territoriale e valorizzazione delle infrastrutture. Rappresenta un esempio virtuoso di sviluppo industriale in una logica di rigenerazione territoriale e valorizzazione delle infrastrutture. Si è convertita a un’economia circolare e sostenibile e ha dato un forte contributo alla crescita delle conoscenze e competenze manageriali sul tema di economia circolare e sostenibilità ambientale.

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Serve un salto culturale di imprese e manager
«Il premio che abbiamo assegnato oggi è un modo per sostenere le esperienze industriali in cui produttività e rispetto dell’ambiente vanno di pari passo», ha sottolineato Stefano Cuzzilla, presidente di 4.Manager e Federmanager. Secondo 4.Manager, le imprese sono chiamate nei prossimi anni a transitare verso nuovi modelli di business sostenibili, e il manager della sostenibilità è una figura fondamentale che nasce per trainare le imprese nella rivoluzione da un modello di business lineare a circolare. «Sono figure che saranno sempre più richieste dal mercato del lavoro», ha sottolineato Cuzzilla, che ha ricordato che la transizione verso l’economia circolare richiede un salto culturale che coinvolge direttamente imprese e manager, che devono aumentare la consapevolezza verso il tema della sostenibilità.

Per passare all’economia circolare serve un impegno collettivo
Per Andrea Bianchi, direttore Area Politiche Industriali di Confindustria, «per cambiare paradigma e passare da una economia lineare a una economia circolare è necessario un impegno collettivo che riguarda prima di tutto le imprese. Per questo noi riteniamo che ci sia bisogno di una formazione molto forte per cambiare la cultura aziendale». «La maggioranza dei cittadini europei è ormai consapevole che quello che tradizionalmente considerava un “rifiuto”, può diventare una “risorsa” – ha commentato Cuzzilla –. Per generare effetti positivi sulla qualità della vita, sull’economia, sull’occupazione, però, non basta una percezione positiva diffusa. Serve un cambiamento di approccio a livello di politica industriale generale e modelli di impresa innovativi, indirizzati da un management responsabile».

Un rifiuto può diventare risorsa
Secondo i dati dell’Eurobarometro, un campione significativo di cittadini europei sostiene che l’impiego efficiente delle risorse può produrre un effetto positivo: sulla qualità della vita (86%); sulla crescita economica (80%); sulle opportunità di lavoro (78%).
«La maggioranza dei cittadini europei è ormai consapevole che quello che tradizionalmente considerava un “rifiuto”, può diventare una “risorsa”», ha sottolineato Cuzzilla. Che ha ricordato che per generare effetti positivi sulla qualità della vita, sull’economia, sull’occupazione non basta una percezione positiva diffusa. «Serve – ha spiegato – un cambiamento di approccio a livello di politica industriale generale e modelli di impresa innovativi, indirizzati da un management responsabile». (N.Co)

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