La compagnia britannica ridurrà l’organico di 12.000 posti, Sas di 5.000, Ryanair di 3.000. Dal 5 al 31 maggio sospeso il volo Roma-New York
di Gianni Dragoni
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Decollano i tagli nei cieli.Dopo quasi due mesi di crollo del traffico aereo molte compagnie stanno attuando piani di ristrutturazione con tagli all’occupazione. British Airways (Ba), Sas e Ryanair hanno già annunciato una riduzione sensibile dei dipendenti.
Ba sopprime 12.000 posti
Il gruppo Iag, la holding che riunisce Ba, Iberia, Aer Lingus e altre compagnie, ha detto che Ba ha già informato i sindacati di un piano di ristrutturazione ed esuberi. E’ previsto un taglio fino 12.000 posti di lavoro su un organico complessivo di 45.000 dipendenti. La riduzione programmata colpirà tutte le catgorie, lavoratori di terra, assistenti di volo, piloti. Inoltre Ba ha fatto sapere che potrebbe chiudere i voli all’aeroporto di Gatwick, il secondo scalo della capitale inglese. Perderebbero così il lavoro anche 1.100 piloti.
Sas dimezzata
La scandinava Sas, sopravvissuta a varie vicissitudini nel corso delle periodiche crisi dell’aviazione, ha programmato un taglio di 5.000 posti, cioè metà dei dipendenti. La compagnia fa parte del raggruppamento Star Alliance, guidato da Lufthansa, di cui è uno dei cinque vettori fondatori. Sas è controllata dai tre Stati scandinavi. L’a.d. Rickard Gustafson ha motivato i tagli con la convinzione che «il business non tornerà a pieno ritmo prima del 2022». I tagli colpiranno tutte le aere e tutte e tre le divisioni, vale a dire Svezia (1.900 tagli), Danimarca (1.700) e Norvegia (1.300).
Ryanair licenzia 3.000 persone
Ryanair ha annunciato la riduzione di 3.000 posti di lavoro, pari al 15% dell’organico complessivo. L’a.d., Michael O’Leary, non si aspetta la piena ripresa del traffico prima del’estate 2022. O’Leary ha detto che contesterà l’ondata di aiuti di pubblici alle compagnie previsti per 30 miliardi di euro, secondo le richieste in discussione e ha sottolineato che le compagnie più deboli sono «i vettori tradizionali Air France, Alitalia, Lufthansa».
Iata, a rischio 25 milioni di lavoratori
Secondo la Iata, l’associazione delle compagnie mondiali, a causa del Coronavirus quest’anno è prevista una riduzione dei ricavi complessivi del settore di 314 miliardi di dollari, sarebbe .55% rispetto al 2019. Con un simile andamento il settore chiuderebbe con un risultato netto in profondo rosso. La Iata afferma che 25 milioni di posti di lavoro sono a rischio in tutto il mondo, tra l’aviazione (che nel complesso occupa 2,7 milioni di persone) e i settori connessi dell’economia.