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Agenzie di rating, sembra di sentirli: “cumpà, tu abbassi ‘o rating, io abbasso ‘o outlukke”

Un gioco di sponda talmente scoperto, quello della gang Standards e Moody’s, che viene da ridere. Qualcuno aveva detto, dopo il declassamento di Moody’s, che ciò che conta è l’outlook, e il compare Standards si è adeguato.

Queste bande criminali finanziarie drogano il mercato dei titoli di Stato con valutazioni arbitrarie per poi comprarli a prezzo stracciato, e vanno considerate, loro sì, spazzatura. Peccato però che intanto favoriscano il terrorismo politico-finanziario e quello dei pre-trombati della Commissione europea. I quali, in molti casi, alla fine dei loro indimenticabili mandati, non potendo rientrare in patria perché politicamente finiti e accolti a pernacchie, vanno a ricevere il meritato compenso dalle banche d’affari e dai gruppi finanziari che hanno favorito (vedi Barroso ora coperto d’oro da Goldman Sachs). E’ la Commissione europea, bellezza!

 

Da ansa.it

Rating confermato ma outlook negativo. Il verdetto dell’ agenzia Standard & Poor’s sulla sostenibilità finanziaria del sistema italiano arriva alle dieci di sera e suona come un campanello di allarme, materializzando i timori di un percorso sempre più a ostacoli per il governo italiano alle prese con la presentazione della legge di bilancio.

“Il piano economico del governo – fa sapere S&P – rischia di indebolire la performance di crescita dell’Italia”. Nel mirino anche la riforma delle pensioni, che rappresenta “una minaccia ai conti pubblici”. Per ora però il declassamento non c’è, mantenendo l’Italia a due lunghezze di distanza dal livello ‘spazzatura’ (BBB).

 

Il nuovo test è atteso per lunedì, alla riapertura dei mercati, quando gli occhi saranno di nuovo sullo spread e la tenuta dei bancari. “S&P lascia invariato il suo rating. Riteniamo che questo giudizio sia corretto alla luce della solidità economica del Paese: l’Italia è la 7/a potenza industriale al mondo e la 2/a manifattura Ue. La competitività delle imprese ci permette di avere un surplus commerciale consistente e il risparmio delle famiglie è solido. Sulla decisione di portare in negativo l’outlook e su alcuni giudizi negativi sulla manovra economica, siamo fiduciosi che mercati e istituzioni internazionali comprenderanno la bontà delle nostre misure”.

Tutto un “film già visto”, commenta Matteo Salvini che assicura che in Italia non salteranno “né banche né imprese”.

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