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Agricoltura: Ismea, con piano gestione rischi colte opportunità Omnibus 

 

Con il Piano di gestione dei rischi in agricoltura 2019 l’Italia ha colto le opportunità offerte dall’Omnibus, non solo aumentando la percentuale di contribuzione al 70% per tutte le misure di gestione del rischio finanziate nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, ma anche adeguando le soglie di danno ai livelli minimi consentiti dal nuovo regolamento e introducendo l’IST settoriale (specificamente per ortofrutticoli, frumento duro, latte bovino, olivicoltura e avicoltura), peraltro con la possibilità di utilizzare indici di costo per la definizione delle perdite di reddito per le aziende non tenute alla redazione del bilancio di esercizio.

E’ quanto emerge dal Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura 2019, che è stato diffuso oggi in occasione convegno internazionale ‘La gestione del rischio nella Pac post-2020: proposte e fabbisogni del territorio’, organizzato dall’Ismea nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale (PSRN) 2014-2020. Il Rapporto aggiorna con i dati del 2018 l’analisi del mercato assicurativo agricolo agevolato contenuta nel ‘Rapporto sulla gestione del rischio in Italia – Stato dell’arte e scenari evolutivi per la stabilizzazione dei redditi in agricoltura’, pubblicato dall’Ismea nel gennaio del 2018.

Oltre ai dati più recenti sull’evoluzione del quadro programmatorio, sia con riferimento alla Sottomisura 17.1 del Programma nazionale di sviluppo rurale 2014-2020 sia ai PSR regionali, per le misure che concorrono al raggiungimento della Focus area 3b relativa alla gestione del rischio, il Rapporto fornisce un quadro di sintesi sull’evoluzione più recente del mercato delle polizze agricole agevolate e un’analisi della domanda e dell’offerta assicurativa, con un approfondimento basato su alcuni indicatori per la misurazione della pluralità degli operatori coinvolti, del grado di concentrazione del mercato e della variabilità delle tariffe.

E’ stata, inoltre, prevista l’attivazione dei fondi di mutualità (sottomisura 17.2 del PSRN 2014-2020) contro le avversità atmosferiche, le epizoozie, le fitopatie e le infestazioni parassitarie. Gli strumenti assicurativi, infine, sono stati riproposti nella più ampia configurazione, affiancando alle polizze agricole finanziabili nell’ambito della misura 17.1 del PSRN anche le polizze zootecniche e sulle strutture aziendali, le polizze index based (limitatamente alle produzioni di cereali, foraggere e oleaginose) e la polizza ricavo su frumento duro e tenero, finanziate con risorse nazionali a valere sul Fondo di solidarietà nazionale.

Un’ulteriore importante novità nell’assetto programmatorio e finanziario degli strumenti di risk management per il 2019 riguarda il settore vitivinicolo. La misura dell’assicurazione sulle uve da vino, infatti, è stata storicamente finanziata in ambito OCM con lo stanziamento di apposite risorse all’interno del Programma nazionale di sostegno del vino. Poiché, tuttavia, il fabbisogno finanziario del settore, relativamente alle coperture assicurative, si è attestato su livelli sempre nettamente superiori rispetto alle dotazioni disponibili sul primo pilastro, sin dall’inizio della programmazione 2014-2020 lo sviluppo rurale è intervenuto per integrare le provviste, finanziando le eccedenze tramite risorse Feasr.

Con il nuovo Piano di gestione dei rischi, tuttavia, anche al fine di evitare le complessità gestionali derivanti dalla necessità di coordinare le diverse soglie di danno e di contribuzione previste dall’OCM e dal nuovo regolamento Omnibus, è stato sancito il definitivo passaggio delle assicurazioni agevolate per le uve da vino integralmente sul secondo pilastro, in ambito Feasr.

 

 

 

Adnkronos.

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