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Agricoltura (Agf)
Dopo il boom di domande per il bando riservato a progetti di ricerca e sviluppo di grandi dimensioni, chiuso dal Mise dopo una sola giornata perché gli importi richiesti superavano la dotazione finanziaria, il 22 gennaio si apre la procedura a sportello per i progetti di importo più contenuto, tra 800 mila e 5 milioni di euro.
In questo caso le proposte possono riguardare solo attività di R&S negli ambiti Agrifood e Fabbrica intelligente da realizzare principalmente nelle regioni meno sviluppate e in transizione, cioè Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Una parte del progetto può essere realizzata in regioni sviluppate, a condizione che non superi il 35% dell’investimento e abbia ricadute significative sul Mezzogiorno.
Le agevolazioni possono essere richieste dalle imprese di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati, e dai centri di ricerca, mentre gli organismi di ricerca sono ammessi solo nei progetti congiunti, che non possono coinvolgere più di tre partner.
Gli interventi devono essere finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, servizi o processi, o a migliorare in maniera rilevante quelli esistenti, facendo ricorso alle tecnologie abilitanti fondamentali.
I costi ammissibili, che devono essere sostenuti dopo la presentazione della domanda, riguardano prevalentemente le spese per il personale dedicato alle attività di R&S, calcolate sulla base dei costi standard. La spesa non è quindi sottoposta a valutazione sulla base delle proposte presentate dalle singole imprese: i costi vengono riconosciuti, indipendentemente da quelli effettivi dell’impresa, sulla base dei timesheet e in relazione alla qualifica del personale.
Sono poi ammissibili le consulenze, gli strumenti e le attrezzature nuovi di fabbrica utilizzati per lo svolgimento del progetto, i materiali e le spese generali, queste ultime calcolate su base forfettaria nella misura del 25% dei costi diretti.
Le agevolazioni sono concesse in forma di contributo alla spesa, con intensità variabile in base alla dimensione dell’impresa e alla tipologia di costo (ricerca o sviluppo), cui si aggiunge un finanziamento agevolato, nella misura del 20% dei costi ammissibili. Ammesso il cumulo degli aiuto con il credito d’imposta ricerca e sviluppo, a condizione di non superare l’importo totale dei costi ammissibili.
Il testo del bando prevede anche maggiorazioni del contributo in caso di collaborazione internazionale, con PMI o con organismi di ricerca. Ma tecnici del Ministero fanno già sapere che la domanda sarà elevata e i 167 milioni di euro stanziati per il bando potrebbero non essere sufficienti per concedere delle maggiorazioni e in generale per finanziare tutti gli interventi. Anche questa volta c’è il rischio che il fabbisogno superi la dotazione disponibile in poche ore e, poiché i progetti verranno valutati e ammessi ai finanziamenti in base all’ordine di presentazione delle domande, avrà successo solo chi riuscirà a battere la concorrenza sul tempo e per qualità delle proposte.
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