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Alitalia, Tripi (Almaviva) entra nella gara per la cessione

Serviziotrasporto aereo

L’imprenditore di informatica e call center ha presentato una manifestazione d’interesse. Otto le proposte arrivate al commissario

di Gianni Dragoni

19 marzo 2020


Il check in di Alitalia a Fiumicino (foto Ansa)

3′ di lettura

Alberto Tripi, il signore dei call center, è interessato ad Alitalia. Con la sua società, Almaviva, che si occupa di servizi informatici, in cordata con altre imprese dell’ Information technology, Tripi ha presentato una manifestazione d’interesse per l’acquisto di Alitalia al commissario Giuseppe Leogrande. Il progetto di Tripi è quello di unire lo sviluppo del turismo e il rilancio di Alitalia.

C’è anche la proposta di Efromovich
Oltre alla proposta di Almaviva sul tavolo del commissario c’è quella di German Efromovich. L’imprenditore sudamericano, ex azionista della colombiana Avianca, si è fatto avanti per acquisire tutta la compagnia attraverso la sua Synergy Europe, basata in Lussemburgo.

Otto manifestazioni d’interesse
Sarebbero otto le manifestazioni d’interesse presentate al commissario, secondo l’Ansa. Tre per tutta la compagnia, le altre solo per alcune parti: tre per l’handling, due per la manutenzione.

Il progetto di nazionalizzazione
La sorpresa delle ultime ore è Tripi. Questo aumenta la competizione in una procedura di gara che sembrava destinata a perdere interesse dopo l’approvazione del decreto legge con le misure per il Coronavirus. Il governo ha stanziato 500 milioni di euro per il trasporto aereo ed è prevista la costituzione di una nuova società al 100% pubblica, la Newco, che dovrebbe nazionalizzare le attività di Alitalia fino al trasferimento a un eventuale compratore.

I requisiti economico-patrimoniali
Sarà il commissario a decidere come e quali attività trasferire alla Newco. Intanto l’advisor, Rothschild, deve valutare le proposte che in questa fase non sono vincolanti. Ai pretendenti era richiesto di avere requisiti di tipo economico-finanziario e patrimoniale minimo, ad esempio per chi punta a tutta la compagnia è richiesto o un fatturato medio di almeno un miliardo di euro negli ultimi tre anni, oppure un patrimonio netto consolidato di 250 milioni a fine 2019, o la disponibilità di risorse finanziarie di pari importo. In caso di cordate, i requisiti sono riferiti alla somma dei partecipanti.

Fonte

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