Manjunath Kiran / Afp
Pacchi di Amazon caricati dai corrieri
Il problema è sempre lo stesso: trovare il modo più conveniente per coprire “the last mile”, cioè l’ultimo chilometro e mezzo di una spedizione. Per battere la concorrenza diverse aziende si stanno attrezzando sperimentando i metodi più innovativi per la consegna di un pacco, dai droni ai campanelli intelligenti grazie ai quali i corrieri possono entrare in casa altrui anche se il destinatario non è pronto ad aprire la porta. Amazon, il colosso del commercio elettronico, sta guardando anche in un’altra direzione: quella di servirsi dei mezzi pubblici per far arrivare a destinazione l’acquisto dei suoi clienti.
Ecco come: storia di un brevetto atteso cinque anni
A lanciare l’indiscrezione è stato lo Star Tribune di Minneapolis che, lo scorso 2 febbraio, ha scritto che la società di Jeff Bezos avrebbe appena ottenuto un brevetto, richiesto cinque anni fa, che “trasforma i bus in stazione mobili di consegna”. Il meccanismo sarebbe piuttosto semplice: al momento dell’acquisto il cliente potrebbe scegliere la consegna via mezzi pubblici. Nel brevetto, secondo quanto riportato dal quotidiano del Minnesota, ci sarebbe scritto che “inserendo un indirizzo o un’area, il sistema segnalerebbe una lista di fermate del pullman vicine a questo indirizzo o a quest’area”. Una volta selezionata la fermata, poi, “il sistema presenterebbe la lista degli orari in cui si fermano i diversi pullman”. Al destinatario basterebbe selezionare la corsa desiderata e farsi trovare alla fermata al passaggio del bus per ritirare la sua spedizione. Ancora più facile per i pendolari che prendono i mezzi ogni giorno: potrebbero ritirare il pacco direttamente sul pullman che li porta a casa o al lavoro.
Dai robot alle spedizioni anticipate: ma non sempre i brevetti vengono usati
Da un punto di vista tecnico, a quanto pare, i mezzi verrebbero integrati da una sorta di cassetta contenente il pacco da consegnare, apribile con un codice fornito al destinatario. Un meccanismo simile a quello degli Amazon Locker, le cassette di sicurezza dove già oggi è possibile farsi spedire i pacchi. La differenza riguarderebbe soltanto il fatto di collocarli su un mezzo che si muove, rendendolo quindi disponibile a clienti che vivono in aree remote e servite soltanto dal trasporto pubblico.
Il brevetto recentemente ottenuto da Amazon è soltanto l’ultimo di una serie di innovazioni che la società di Seattle ha sperimentato negli ultimi anni: nel 2014, per esempio, era stata annunciata la cosiddetta “spedizione anticipata” degli oggetti, cioè la mossa di Amazon per anticipare l’ordine del cliente e servirlo ancora più in fretta. E nelle scorse settimane, sui marciapiedi della contea di Snohomish nello Stato di Washington, erano comparsi robottini azzurri carichi di pacchi: si tratta di Amazon Scout.
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Anche se talvolta affascinanti, non è detto che tutte le innovazioni immaginate dalle grandi società arrivino davvero in commercio: “Nel settore del commercio al dettaglio – ha scritto il sito specializzato Retail Dive – è pieno di brevetti mai utilizzati”.
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