A Gela la grande industria lascerà spazio ad iniziative imprenditoriali in grado di sostenere l’economia locale e tracciare traiettorie di sviluppo sostenibile. Partirà un’azione mirata al reimpiego e reintegro dei lavoratori
Il Piano di riqualificazione e riconversione industriale di Gela adesso ha tutti i crismi dell’ufficialità: con l’ok definitivo da parte della Giunta Musumeci, passa nella fase attuativa che verrà gestita da Invitalia. Il progetto – che vede impegnati i ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e delle Infrastrutture, l’Anpal, insieme alla Regione Siciliana, al Libero Consorzio di Caltanissetta e al Comune di Gela – prevede interventi per la promozione di iniziative imprenditoriali in grado di sostenere l’economia locale e tracciare traiettorie di sviluppo sostenibile e un’azione di promozione di servizi e misure di politica attiva finalizzata alla riqualificazione e al reimpiego dei lavoratori del bacino. In prima fila per l’attuazione del programma di interventi il ministero per lo Sviluppo economico e la Regione Siciliana soprattutto dal punto di vista dell’impegno finanziario che ammonta complessivamente a venticinque milioni di euro che provengono dal Pon imprese e competività e dal Piano di azione coesione 2014-2020.
Non nasconde la propria soddisfazione il presidente della Regione Nello Musumeci: “In pochi mesi e grazie alla collaborazione di tutti gli attori istituzionali siamo riusciti a imprimere un’accelerazione significativa alla ricerca di soluzioni per l’area di crisi complessa di Gela. Adesso abbiamo in campo un Piano ambizioso di riqualificazione e rilancio anche sul versante occupazionale, che potrà servire da modello per tutte quelle aree dell’Isola dove esistono impianti di raffinazione suscettibili di inquinamento come, a esempio, Milazzo e Priolo”.
A vigilare sulla rigorosa attuazione dell’Accordo di programma ci sarà un Gruppo di coordinamento e controllo che si riunirà presso il ministero dello Sviluppo economico e che avrà anche il potere di richiedere nuove risorse per il finanziamento degli interventi previsti nel Piano.
“Il Piano di riconversione e riqualificazione – aggiunge l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano – non è un intervento calato dall’alto, ma nasce dall’ascolto del territorio che ha espresso un fabbisogno di investimento prevalentemente da parte delle piccole e medie imprese. Le Pmi saranno realmente le protagoniste del rilancio dell’area di Gela, considerato che ben il 98 per cento delle 432 schede progettuali giunte al ministero per il bando per le imprese che propongono progetti di riconversione con investimenti superiori a un milione e mezzo di euro proviene proprio da loro”.