Come se non bastassero le bollette alle stelle, il carrello della spesa che è sempre più un salasso, l’inflazione, la guerra e una pandemia, adesso arriverà un’altra stangata sotto forma di tasse. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha assicurato (mentre gli si allungava il naso) che l’introduzione dei nuovi criteri per la classificazione degli immobili con la nuova riforma del catasto non comporteranno un aumento delle tasse per i proprietari. Ma già da tempo Confedilizia ha lanciato l’allarme sui rincari dell’Imu, dati per scontati, a partire dal 2026. Lo scopo della riforma del catasto, ha detto Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, “è noto e il Governo non si è neppure premurato di celarlo, mettendolo invece per iscritto in un documento ufficiale che accompagna il disegno di legge: aumentare la tassazione sugli immobili ”
Con FI, Lega e Fdi che hanno votato a favore, i voti contrari sono stati 22, i favorevoli 23. La riforma voluta dal governo è dunque salva per un voto. Non sono salvi, invece, gli italiani. “Il centrodestra ha appena tentato di far cadere il governo Draghi sul riordino del catasto. Non vi è riuscito per un soffio. Abbiamo tenuto. Sembra una fake news, in uno dei giorni più drammatici della nostra storia recente. Purtroppo è una notizia vera. Sono senza parole”, scrive il segretario del Pd, Enrico Letta, promotore della tassazione sui cittadini in piena crisi. La presentazione dell’operazione come semplice ‘aggiornamento statistico’ può convincere solo gli ingenui e i poco informati. Ma ora chi è che rischia di pagare di più? La Uil servizio lavoro, coesione e territorio ha fatto delle simulazioni rilevando a La Nazione che l’impatto della riforma del catasto non riguarderà solo le tasse che gravano sulla casa, come Imu, imposte ipocatastali, imposta di registro e così via, ma anche l’Isee, l’indicatore che consente di ottenere agevolazioni e sconti con la conseguenza di un aumento delle rette di asili e mense scolastiche o di un’uscita dalla protezione sociale…continua su
fonte www.ilparagone.it