In audizione davanti alla commissione Finanze della Camera, il presidente dell’associazione Andrea Rossetti plaude all’intervento normativo in chiave anti frode ma solleva alcune perplessità sulle misure previste dal provvedimento
di Celestina Dominelli
Come funzionano le frodi carosello
2′ di lettura
Assopetroli chiede il ripristino del divieto assoluto e generale all’utilizzo delle lettere d’intento per ogni ipotesi di cessione di carburanti per autotrazione e sollecita alcune modifiche sul tema del regime di pagamento anticipato dell’Iva. Sono questi i principali rilievi formulati dall’associazione, aderente a Confcommercio, che rappresenta circa mille imprese attive nel commercio dei carburanti e dei servizi per l’efficienza energetica, nel corso dell’audizione in Commissione Finanze della Camera sul decreto fiscale. L’organizzazione presieduta da Andrea Rossetti ha accolto positivamente «il solido intervento in chiave antifrode» messo nero su bianco dal governo, ma, davanti ai parlamentari, ha individuato alcune criciticità.
Il nodo del regime di pagamento anticipato dell’Iva
Le più importanti riguardano come detto il tema dell’articolo 6 del Dl 124 del 2019 che, di fatto, modifica parzialmente il regime delle deroghe applicabili al sistema del pagamento dell’Iva con F24. La legge di bilancio 2018, ha spiegato Rossetti in commissione, aveva introdotto, al fine di contrastare le frodi Iva nel comparto, un peculiare sistema di pagamento dell’imposta per i carburanti destinati all’autotrazione. Questi prodotti, oltre a scontare la relativa accisa all’atto dell’immissione in consumo (o nel momento in cui sono estratti da un deposito fiscale o di un destinatario registrato), devono scontare anche l’Iva.
Assopetroli: così si penalizzano i piccoli operatori
Si tratta di un sistema, lamenta l’associazione, «molto rigido e complesso», che è stato però mitigato dall’esistenza di alcune deroghe, una delle quali – riguardante le operazioni di acquisto effettuate per conto proprio da un deposito fiscale o di un destinatario registrato – viene ora in parte modificata dal Dl fiscale, introducendo un limite dimensionale dei depositi (3mila metri cubi) al di sotto dei quali il regime si applica comunque. Secondo Assopetroli, la correzione penalizza a livello finanziario i piccoli operatori e crea oggettive difficoltà operative.
L’associazione: nessuna deroga sullo alle lettere d’intenti
L’altro nodo riguarda, come detto, le lettere d’intenti per le operazioni di compravendita dei carburanti che, attacca Assopetroli, vengono spesso utilizzate impropriamente da falsi esportatori con la sola finalità di frodare l’erario. Ecco perché l’associazione presieduta da Rossetti, che si è molto battuta per lo stop a questo strumento, è convinta che la possibilità di introdurre delle deroghe, come previsto dal Dl fiscale, possa esporre il sistema «a ulteriori rischi di frode» e soprattutto finirebbe per penalizzare la categoria dei depositi commerciali fornitori. Da qui, la richiesta di confermare il divieto assoluto e generale senza eccezioni di alcun tipo. «Sulla lettera d’intenti – ha detto Rossetti – chiediamo l’inibizione totale senza se e senza ma».
Per approfondire: