(ANSA) – TORINO, 24 SET – Nel 2021 l’industria
automobilistica produrrà 7,7 milioni di veicoli in meno a causa
dei fermi produttivi legati alla carenza di chip e materiali, in
marcato aumento rispetto alla previsione di maggio (3,9 milioni
di veicoli). Tale perdita è valorizzabile in circa 210 miliardi
di dollari (180,3 miliardi di euro) per l’industria
automobilistica globale. Lo prevede la società di consulenza
AlixPartners che ha rivisto le stime dell’impatto
sull’industria dell’auto derivanti dalla carenza di
semiconduttori e dalla elevata tensione della catena di
fornitura di componenti.
“Invece di attenuarsi, la crisi dei semiconduttori è stata
esacerbata da ulteriori criticità in Malesia e problemi
persistenti in altri paesi, che si sono innestati su una catena
di fornitura già in tensione a causa delle repentine variazioni
di volumi legate al Covid nonché ad altre disruption che
l’industria automobilistica sta affrontando: forte aumento dei
costi delle materie prime, ulteriore accelerazione
dell’elettrificazione, tensioni geopolitiche”, spiega Dario
Duse, Managing Director della sede italiana di AlixPartner. “Con
volumi di vendita attesi per circa 83 milioni di veicoli contro
volumi di produzione a circa 77 milioni e una supply chain già
in tensione, oggi non ci sono più ‘ammortizzatori’
nell’industria quando si tratta di produrre veicoli o ottenere
materiali e componenti. Qualsiasi carenza o interruzione della
produzione in qualsiasi parte del mondo colpisce direttamente le
aziende di tutto il mondo e gli impatti sono trasmessi
direttamente alla vendita. I produttori e i fornitori non
possono commettere errori; devono calcolare ogni alternativa e
assicurarsi di scegliere solo le migliori opzioni”.
AlixPartners ha previsto a giugno una crescita del mercato
superiore alle attese con vendite mondiali di auto e veicoli
leggeri a 83 milioni, in netto recupero rispetto ai 77 milioni
del 2020 (+8,5%), per poi raggiungere quota 94 milioni nel 2025,
riportandosi così sui volumi del 2017. (ANSA).
Fonte Ansa.it