In questi giorni l’Agenzia del Demanio ha inviato ai Comuni costieri toscani delle lettere in cui vengono richiesti dati tecnici sulle opere edilizie, o comunque inamovibili, presenti nelle aree in concessione. Entro il 2024 dovranno infatti andare a gara le concessioni – come quelle balneari – interessate dalla direttiva Bolkestein. Alcuni concessionari sono in fibrillazione perché sono a loro arrivate dai Comuni delle lettere nelle quali si comunica l’avvio da parte del Demanio del procedimento di incameramento delle opere inamovibili e in cui si dà per scontato che le concessioni scadano il 31.12.2023; cosa che non trova d’accordo i concessionari del settore balneare. Per Michela Fucile, vicepresidente di Confartigianato Imprese Toscana: “La situazione è preoccupante, sia per i tempi che per le motivazioni. I concessionari, in un momento di intenso lavoro come quello di inizio stagione, con rilevanti investimenti già effettuati, dovranno controllare e reperire dati, planimetrie e documenti tecnici che sono già in possesso dei Comuni, con aggravi di costi, perché in tanti dovranno rivolgersi a professionisti. Non si comprendono le motivazioni di queste richieste e queste incertezze non aiutano gli imprenditori”. In questi giorni la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha convocato il tavolo tecnico con le associazioni di categoria sulla riforma delle concessioni balneari. È anche stato riunito un tavolo tecnico tra Regione Toscana, con l’Assessore Leonardo Marras e ANCI. L’Agenzia del Demanio ha poi precisato che le lettere con le richieste di dati sui manufatti degli stabilimenti balneari incamerabili, inviate lo scorso 11 maggio sono da “…inquadrarsi nell’ambito delle ordinarie attività connesse al monitoraggio delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreative”. Per Michela Fucile: “Si tratta davvero di una fase confusa perché le gare, che saranno gestite dai Comuni, dovrebbero essere fatte entro fine anno, ma non ci sono ancora i decreti attuativi. Occorre urgentemente fare chiarezza perché non si tratta solo di fare una mappatura dei manufatti accatastati o da accatastare e di mettere a gara il sedime – sottolinea Fucile – andranno in realtà a gara molte imprese avviate, che hanno un valore economico. Imprese che hanno realizzato investimenti, che creano occupazione e che generano ricchezza per tante altre attività commerciali e produttive. Una situazione che può danneggiare non solo gli imprenditori oggi titolari delle concessioni ma anche la filiera turistica della Costa Toscana” conclude la vicepresidente di Confartigianato Imprese Toscana.