(ANSA) – ROMA, 24 NOV – “L’entrata in vigore della nuova
definizione di default (inadempienza), prevista per il primo
gennaio 2021 in armonizzazione con la normativa europea, rischia
di avere un impatto devastante sul sistema dei crediti
commerciali delle imprese, in particolare quelli ceduti
attraverso il factoring” che comporterebbe fino a 12 miliardi
di nuovi Non performing loans per le banche. E’ quanto avvisa
Assifact, l’associazione delle società di factoring secondo cui
i crediti commerciali a fine 2019 erano 255 miliardi di euro,
pari al 14% del Pil nazionale. “Con soglie più basse per i tempi
di pagamento e una diversa modalità di calcolo dei giorni di
scaduto si dovrebbero infatti riclassificare da un giorno
all’altro come deteriorate – secondo uno studio di Assifact- il
25% delle esposizioni verso le imprese, il 30% delle esposizioni
verso amministrazioni pubbliche centrali, il 63% delle
esposizioni verso amministrazioni locali e addirittura il 94%
delle esposizioni verso enti del settore sanitario, con un
impatto sul sistema creditizio italiano stimabile tra i 7,6 e i
12 miliardi di euro in termini di nuovi NPL (Non Performing
Loans), crediti deteriorati”.
Il Presidente di Assifact Fausto Galmarini ha inviato una
lettera a MEF, Banca d’Italia, Abi e Confindustria. proponendo
un’interpretazione della nuova definizione di default che tenga
conto delle peculiarità del factoring e dei crediti commerciali
sottostanti. (ANSA).
Fonte Ansa.it