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Bce: acquisti ‘Pepp’ a ritmo molto più forte. Lagarde, recovery diventi operativo senza ritardi

La situazione economica complessiva dell’Eurozona è “complessivamente migliorata” grazie alla ripresa della domanda globale e allo stimolo di bilancio, ma “nel breve termine rimangono incertezze collegate alle dinamiche della pandemia e alla velocità della campagna di vaccinazione”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde.
La Bce alza la stima per la crescita dell’Eurozona nel 2021 a 4% da +3,9% di dicembre, e prevede un 4,1% per il 2022 e 2,1% per il 2023. “Il Pil reale probabilmente ha subito una nuova contrazione nel primo trimestre” ma “la campagna delle vaccinazioni e un graduale allentamento delle misure di contenimento sociale rafforzano l’aspettativa di una decisa ripresa dell’attività economica nel 2021”, ha detto la presidente della Bce.
Il Consiglio direttivo della Bce riconosce il ruolo chiave del pacchetto Next Generation Eu e sottolinea l’importanza che diventi operativo senza ritardi. Chiede agli Stati membri di assicurare una puntuale ratifica della Decisione sulle risorse proprie, finalizzare i loro piani di ripresa e resilienza velocemente e utilizzare i fondi per una spesa pubblica produttiva, assieme a misure strutturali che rilancino la produttività”, ha aggiuto Lagarde.
La Bce ha migliorato le stime d’inflazione per l’Eurozona, portandole a +1,5% per il 2021 (da 1%), a +1,2% per il 2022 (da 1,1%) e mantenendole a 1,4% per il 2023. Ha affermato Lagarde. E’ possibile che l’inflazione dell’Eurozona tocchi il 2% a fine 2021 ma ciò è dovuto a “ragioni tecniche e temporanee”, ha aggiunto. 

Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso in calo a 93,4 punti base, rispetto ai 99 della chiusura di ieri. In questa seduta aveva aperto già in discesa a 97,9 punti, per toccare un minimo di 92,2 punti poco prima del termine. Il rendimento del decennale italiano ha chiuso ugualmente in discesa, allo 0,59%, rispetto alla chiusura del giorno prima, avendo toccato un massimo dello 0,66% a metà seduta, poi lo 0,56% nel primo pomeriggio, in seguito agli annunci della Bce sui tassi fermi e l’accelerazione del Pepp, il piano di emergenza pandemico coi bond.

Giornata con qualche ottimismo a Piazza Affari (+0,8%), al meglio delle altre principali Borse europee, mentre prosegue la corsa ai vaccini e l’Ema ha approvato quello di Johnson e Johnson, nel giorno stesso in cui in Italia l’Aifa procede con verifiche su un lotto di AstraZeneca. Dalla Bce intanto sono giunte conferme sui tassi e l’annuncio di un’accelerazione sul piano di emergenza pandemico di bond, il Pepp. Non hanno reagito bene le banche, pur con lo spread che ha chiuso in discesa. Male soprattutto Banco Bpm (-1,6%), Unicredit (-1,2%), Bper (-0,8%) e Intesa (-0,3%).

La Banca Centrale Europea lascia, come nelle previsioni, i tassi d’interesse fermi: il tasso principale rimane a zero, il tasso sui depositi a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%. Lo comunica la Bce dopo la riunione di politica monetaria.

La Bce ha deciso di effettuare gli acquisti del programma per l’emergenza pandemica ‘Pepp’ a un ritmo “significativamente più alto” nel prossimo trimestre. Lo annuncia la Bce.

Il Pepp rimane a 1.850 miliardi di euro con un orizzonte fissato fino a marzo 2022. Lo comunica la Bce dopo la riunione di politica monetaria. 

La potenza di fuoco del programma di acquisti di debito per l’emergenza pandemica, il ‘Pepp’, “può essere ricalibrata, se richiesto, per preservare condizioni di finanziamento favorevoli che contribuiscano a contrastare lo shock negativo della pandemia sul profilo dell’inflazione”. Lo comunica la Bce dopo la riunione di politica monetaria. La Bce non ha omesso nel suo comunicato, come qualcuno si aspettava, l’opzione di un utilizzare interamente la dotazione attuale del Pepp.

Fonte Ansa.it

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