Penultima tappa oggi a Venezia del road show di Confindustria organizzato per diffondere il documento “Riforme per l’Europa, le proposte delle imprese”. Ventotto pagine preparate alcune settimane fa in vista del voto europeo del 26 maggio, per discutere del futuro della Ue con gli imprenditori e con politici, parlamentari e nuovi candidati. «L’Europa deve tornare ai suoi fondamentali, le tre P di pace, protezione e prosperità e su questo bisogna ricostruire una stagione riformista nella Ue, nell’interesse dell’Italia e dell’Europa», è la convinzione di Vincenzo Boccia.
Un pensiero condiviso anche dalle altre Confindustrie europee e messo nero su bianco in un documento di Business Europe. «La guerra dei dazi non fa bene a nessuno – ha detto ieri Boccia riferendosi alle tensioni Usa e Cina – la risposta comunque deve essere europea e occorre un’Europa unita, più forte e più integrata». La speranza, ha aggiunto, è che «dopo le elezioni finisca l’ubriacatura elettorale e non si entri in un’altra campagna» ed ha auspicato che l’Italia abbia «un commissario europeo con un portafoglio rilevante, industria, commercio o altri temi relativi alla questione industriale», perchè l’industria «è la fonte di ricchezza dell’Europa».
Boccia ha sollecitato la politica di mandare nella Ue le persone più adatte e competenti: «se non abbiamo persone adatte al ruolo diventa difficile difendere l’Europa». E ha fatto riferimento alla prossima manovra economica: «non sarà semplice, non ci sono molte risorse, ribadiamo il sì alla crescita e alle infrastrutture, no all’aumento del debito», anche perchè occorre evitare la procedura di infrazione. A Venezia ieri c’erano le territoriali di Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Il road show è partito il 2 aprile a Roma, è proseguito a Palermo, il 3 aprile, a Milano, l’11 aprile, e terminerà il 15 maggio a Napoli.
Le proposte del documento puntano a realizzare alcuni obiettivi: fare dell’Europa il posto migliore per il lavoro, i giovani, le imprese e le infrastrutture: rendere l’Europa un gigante politico oltre che economico; avere attenzione al fattore temporale; usare i fondi europei per rafforzare la competitività delle imprese; varare un piano consistente per migliorare e realizzare infrastrutture strategico; migliorare l’accesso al credito soprattutto per le piccole e medie imprese. Occorre un’Europa che include, superando le disuguaglianze e collegando città e Regioni.
Bisogna spingere la crescita per aumentare il benessere dei cittadini, dice il documento: si può fare mobilitando «risorse imponenti, almeno il 3% del pil, attingendole ad un nuovo bilancio dell’eurozona e destinandole ad un grande piano europeo su infrastrutture, ricerca e innovazione». Serve una nuova governance e risorse imponenti, ricorrendo agli eurobond, va completata la rete Ten, realizzando la Torino-Lione.
All’incontro erano presenti i vertici delle Confindustrie territoriali e alcuni candidati del Pd, Lega, M5s; FdI; +Europa. Ad aprire i lavori è stato Stefan Pan, vice presidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle rappresentanze regionali e delle politiche territoriali della confederazione, che ha ricordato l’impegno di Confindustria per l’Europa, il significato del documento e l’importanza dei road show sul territorio.
«La competitività si gioca su grandi aree macroregionali e il futuro sarà sempre di più l’Europa delle Regioni – ha detto il presidente di Confindustria Veneto, Matteo Zoppas – bisogna riconoscere alle Regioni un ruolo attivo nella pianificazione strategica dei fondi strutturali dopo il 2020, premiando le performance di spesa e risultati. Bisogna sostenere i grandi progetti di filiera; occorre trovare una sintesi a livello Ue sugli accordi commerciali con le altre aree del mondo».
Per Vincenzo Marinese, presidente di Venezia-Rovigo e padrone di casa, «le prossime elezioni e la capacità di avere una rappresentanza politica forte nella Ue rappresentano un fattore strategico per le nostre aziende e per l’Italia. È arrivato il momento di ascoltare il mondo dell’impresa che ha un unico obiettivo, il lavoro».