+181% nel dettaglio alimentare, il +161% per alberghi-ricettività e il +123% per la ristorazione, oppure il +119% e +116% per i negozi non alimentari ed i servizi: questi, secondo le stime di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, i rincari sui costi dell’energia per tante micro, piccole e medie imprese, attività commerciali, negozi e ristoranti. Cifre spaventose, che stanno facendo diventare insostenibile portare avanti le attività commerciali, costringendo i commercianti a fare gesti estremi come successo a Firenze, con le bollette in vetrina, o a Napoli, con il costo dell’energia aggiunta come voce nello scontrino finale.
Con inflazione e rincari che pesano anche sul portafoglio del consumatore finale, però, ribaltare i costi dell’energia sugli scontrini non è una soluzione; l’alternativa, oltre agli aiuti dello Stato, rimane agire sui consumi e sull’ottimizzazione delle spese. Ecco i consigli di Switcho (www.switcho.it/app), la prima app del risparmio personalizzato che aiuta i suoi utenti (pmi e professionisti compresi) a gestire le proprie spese e ottimizzare quelle ricorrenti come luce, gas, internet, telefonia e assicurazione.
- Eseguire un’analisi personalizzata delle bollette per valutare le opportunità sul mercato: 7 contratti su 10 di piccole attività non sono ottimizzati
“Verificare le offerte dei gestori presenti sul mercato, considerando il proprio trend di consumi e quindi eventualmente cambiare fornitore di energia, è il primo passo: secondo le nostre analisi, 7 contratti su 10 di attività commerciali, negozi e ristoranti non sono ottimizzati. Cosa significa? Che abbiamo visto opportunità di risparmio per oltre 7.500 euro annui, con una media di 3.000 euro e picchi che arrivano anche a 30/40.000 euro – spiega Redi Vyshka, co-founder e COO di Switcho – La possibilità del cambio di fornitore online può risultare più complessa per i clienti business a causa della burocrazia, e per questo viene sempre trascurato a favore di altre attività considerate più urgenti: per questo con Switcho non ci limitiamo all’analisi delle bollette, ma anche alla gestione delle pratiche burocratiche per conto del cliente”
- Passare a un’energia sempre più sostenibile
Soprattutto in vista dei rincari del gas che scatteranno in autunno, il consiglio è quello di valutare il cambio di apparecchiature ed elettrodomestici che puntino più sull’energia elettrica ed eventualmente, se la struttura dell’esercizio commerciale lo consente, valutare il passaggio all’autoproduzione. Per farlo ci sono gli incentivi pubblici e inoltre il surplus di produzione energetica può essere venduta al gestore nazionale.
- Usare tecnologie di monitoraggio
Ancora una volta la tecnologia viene in aiuto: l’installazione di apparecchi di monitoraggio dei consumi è il primo passo per rendersi conto di cosa consumi maggiormente nella propria struttura e su quali fronti sia meglio agire. Alcuni di questi apparecchi, più avanzati, sono in grado anche di calibrare i consumi nei momenti di minore affluenza.
- Conoscere e approfondire le opportunità di Bonus e crediti d’imposta
A fronte della situazione d’emergenza che si protrae già da diversi trimestri, lo Stato ha messo in campo diverse misure di sostegno alle imprese, tanto a quelle “energivore” (ovvero a forte consumo di energia elettrica e gas) quanto a quelle normali. Le misure sono contenute nel Decreto Sostegni, in quello Bollette e in quello Energia, e si traducono principalmente in credito d’imposta. In che modo fruirne? Presentando all’Agenzia delle Entrate un’apposita comunicazione nella quale devono essere indicati i dati degli investimenti agevolabili e del credito d’imposta del quale è richiesta l’autorizzazione alla fruizione.