Il presidente designato di Confindustria e numero uno di Assolombarda, ospite da Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa”, su Rai 2, si è rivolto al ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, collegato sullo schermo accanto
di Nicoletta Picchio
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«C’è bisogno di un bazooka di liquidità. Se ci sono le condizioni per prendere i soldi dall’Europa, vanno presi. Piuttosto pensando all’Italia sarebbe il caso che lo Stato paghi i propri debiti nei confronti delle imprese, oppure venga data alle aziende la possibilità di compensare i debiti con i crediti». Carlo Bonomi, presidente designato di Confindustria e numero uno di Assolombarda, ospite da Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa”, su Rai 2, si rivolge al ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, collegato sullo schermo accanto.
E incassa un sì dal ministro: «Sono totalmente d’accordo con lui. È uno scandalo che la Pubblica amministrazione abbia ritardi così grandi nei confronti delle imprese. È la volta buona che dobbiamo farlo». Bonomi non si accontenta delle parole: «Confido che nel prossimo decreto lo mettiate». E Patuanelli: «Ci stiamo lavorando, è fattibile».
Sia Bonomi che Patuanelli, rispondendo alle domande di Fazio, si sono soffermati sulla emergenza sanitaria ed economica del Covid-19 e sulle riaperture. «La data è in funzione del modello della riapertura. Studiare il modello non è facile, bisogna capire quale sarà. Non c’è antagonismo salute verso lavoro. A noi imprenditori sta la responsabilità di mettere in sicurezza le imprese, faremo ciò che verrà chiesto. I colleghi sono smarriti, stanno soffrendo. Spero che venga ascoltata la voce delle imprese», ha detto Bonomi.
Poco prima il ministro dello Sviluppo aveva affermato: «Lo Stato deve accompagnare gli imprenditori nella sicurezza, non li metterò mai nelle condizioni del genere “fate voi, noi controlliamo”». Parole che Bonomi ha apprezzato, ringraziando esplicitamente il ministro: «Abbiamo percepito in parte del governo un atteggiamento anti industriale».
Patuanelli, che si è congratulato con Bonomi per la designazione, dichiarandosi «a disposizione di Confindustria» nel dialogo, aveva parlato una possibile riapertura regione per regione, a seconda dell’andamento dei contagi.