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Bonus rottamazione auto e taglio agli sconti fiscali dannosi: ecco il decreto ambiente

ServizioGREEN NEW DEAL

Un bonus fino a 2mila euro per rottamare le vecchie auto nelle città metropolitane più inquinate e fino a 5mila euro per chi rinnova il parco auto nelle imprese di consegne

di Gianni Trovati

18 settembre 2019


Ambiente, l’uomo comincio’ a far danni 10mila anni fa

2′ di lettura

Una sforbiciata del 10% ai «sussidi ambientalmente dannosi», per avviare la loro progressiva cancellazione in 20 anni. Un bonus fino a 2mila euro per rottamare le vecchie auto nelle città metropolitane più inquinate e fino a 5mila euro per chi rinnova il parco auto nelle imprese di consegne. E poi , un potenziamento della Valutazione d’impatto ambientale, piani per il traporto pubblico sostenibile, una spinta ai parchi nazionali e il premio per la Capitale del verde.

Il decreto
È tutto scritto in una bozza di decreto legge ambientale che Ilsole24ore.com è in grado di anticipare, e che potrebbe approdare al consiglio dei ministri di giovedì come prima mossa operativa del Green new deal inserito nel programma di governo.
Il piatto forte, e politicamente più delicato, è il taglio alle tax expenditures. L’articolo 6 della bozza prevede una riduzione del 10% all’anno, a partire dal 2020, degli sconti fiscali elencati dal «Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi» realizzato dal ministero dell’Ambiente.

I sussidi «dannosi»
Secondo l’ultimo censimento, che il ministro Sergio Costa ha voluto pubblicare a luglio, questi sussidi hanno tolto 19,3 miliardi al bilancio dello Stato nel 2017. Un taglio generalizzato del 10%, quindi, potrebbe portare nel 2020 poco meno di due miliardi alla causa del Green New Deal. Il tema, però, è spinoso, perché nell’elenco figurano per esempio gli sconti sull’acquisto di carburante per gli autotrasportatori e per l’agricoltura, ed è facile prevedere che l’ipotesi di ridurre gli sconti accenderà le proteste dei diretti interessati. Il governo però ci punta anche perché, come spiega lo stesso articolo 6, il 50% dei risparmi andrebbe girato alla promozione delle misure fiscali che sono invece amiche dell’ambiente (valgono già 15,2 miliardi secondo il censimento ministeriale) e al finanziamento di modelli sostenibili di produzione e consumo.

Fonte

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