Le opzioni per il restyling
I tecnici hanno già messo a punto alcune opzioni: si va dalla rimodulazione delle finestre di uscita, all’innalzamento di uno dei due requisiti di «Quota 100» e alla reintroduzione degli adeguamenti automatici all’aspettativa di vita. Un ritocco, quest’ultimo, espressamente caldeggiato dalla Ragioneria. Tra le ipotesi sul tavolo anche uno stop anticipato della sperimentazione prevista dall’ultima legge di bilancio (a fine 2020 anziché a fine 2021). Nel menù tecnico non mancano le misure alternative e con funzioni “compensative”: oltre all’ulteriore proroga di Opzione donna, si ipotizza il passaggio a regime dell’Ape sociale con una platea più ampia e l’avvio di una «pensione di garanzia» finanziata fiscalmente per i giovani con carriere discontinue.
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I risparmi certi
Anche senza interventi correttivi, per effetto delle minori adesioni nel 2020 dovrebbero essere disponibili 4 miliardi di risparmi sugli 8,3 miliardi stanziati dall’ultima manovra e dal decretone di gennaio. A formulare questa previsione è stato nei giorni scorsi lo stesso Tridico. Che però ora si mostra sorpreso delle previsioni della Ragioneria generale. «Abbiamo comunque avviato un’interlocuzione con la Rgs» sui costi dei pensionamenti anticipati , dice il presidente dell’Inps. Che aggiunge: «Quota 100 costa, se non sbaglio, 3,8 miliardi nel 2019, e ne sono stati spesi molti di meno, perché vi hanno aderito 170.000 persone. Nel 2020 costa circa 8 miliardi e, probabilmente, ci sarà la stessa espansione dell’anno precedente, quindi del 50%, allora si risparmierà qualche miliardo».
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Tridico poi afferma: «Nel 2021 Quota 100 costa ancora 8 miliardi, e se avrà lo stesso tasso di espansione, si risparmieranno di nuovo 4 miliardi». Secondo il presidente dell’Inps, nel complesso la dotazione è di meno di 20 miliardi nel triennio. «Non si possono sommare a questi 20 miliardi i soldi che i lavoratori avrebbero preso a 67 anni, perché non ha senso», sostiene Tridico, che aggiunge: «Se continua il tasso di espansione attuale, cioè al 50%, se ne spende la metà».