avvocatoinprimafila il metodo apf

Caro Natale, quanto mi costi! Diminuisce la capacità di spesa delle famiglie e aumenta il rischio di Sovraindebitamento

Natale è ormai prossimo e, come ogni anno, siamo nel pieno della corsa pazza ai regali. Doni, cenoni e aperitivi per scambiarsi gli auguri, e per alcuni anche viaggi per festeggiare Natale e Capodanno rendono dicembre uno dei mesi più dispendiosi dell’anno. Non tutti, però, riescono ad affrontare queste spese con serenità. Se i più fortunati possono almeno contare sulla tredicesima, per molte persone non è così, e quello che dovrebbe essere un periodo di festa si trasforma in un macigno che pesa sul bilancio familiare.

Per indagare meglio il fenomeno, Legge3.it, organizzazione fondata da Gianmario Bertollo e Maria Sole Pavan per aiutare privati ed imprenditori ad uscire dal sovraindebitamento, ha lanciato un sondaggio online. Dai dati emerge che il 48,1% di chi ha risposto ritiene la propria disponibilità economica inferiore all’anno precedente, e per questo dovrà ridurre le spese per il Natale. Dati che confermano quelli contenuti nel Rapporto annuale sul sovraindebitamento in Italia, redatto dall’associazione Liberi dal Debito e da Legge3.it, secondo cui il 13% delle famiglie italiane arriva a fine mese con difficoltà, mentre l’8,5% vive in condizioni di povertà assoluta.

Sempre secondo quanto si legge nel Rapporto, il 9% delle famiglie non può permettersi di mangiare carne o pesce ogni 2 giorni, il 10% non può riscaldare adeguatamente la casa e 1 famiglia su 3 non può concedersi una settimana di ferie all’anno. Migliaia, o addirittura milioni, di persone per le quali il Natale si traduce in una spesa fuori dalla propria portata e le feste sono segnate da molte rinunce. Ma non per tutti è così. Il 3,8% degli intervistati, infatti, dichiara di ricorrere ad un prestito per sostenere le spese di regali, cenoni e viaggi, e di averlo fatto anche in passato.

Negli ultimi anni, inoltre, vediamo con una frequenza sempre maggiore campagne di scontistica applicate dai negozi nelle settimane che precedono il Natale, una su tutte quella del Black Friday. Per molti degli intervistati, però, questo non è in grado di risolvere, o almeno alleggerire, il problema, anzi, lo peggiora. L’81,5% lo ritiene una mossa insidiosa, che spinge le persone a comprare più di quanto avrebbero fatto, attratte dalla percentuale di sconto. Il risultato, però, è una spesa complessiva maggiore.

Chiedere prestiti per queste cose e lasciarsi tentare dagli sconti sono comportamenti estremamente rischiosi, poiché si sottovaluta l’impatto che avranno sul prossimo quotidiano e come le rate e gli interessi che dovranno sostenere per restituire quei soldi incideranno sull’economia domestica. – Commenta Gianmario Bertollo – Quella che sembra essere una somma contenuta, e che viene reputata indispensabile per offrire alla propria famiglia un Natale ‘come si deve’, con cenone e pacchi regalo, diventerà l’incubo degli anni a venire, poiché dovranno togliere da uno stipendio che, con ogni probabilità, è già insufficiente, altri soldi. Come Legge3.it da anni denunciamo la scarsa educazione finanziaria nella popolazione italiana e la necessità di insegnare questa materia anche nelle scuole, a partire già dalle elementari, usando, ovviamente, linguaggi e approcci adeguati all’età”.

Una posizione condivisa anche da chi ha partecipato al sondaggio. Il 65,4% ritiene che, in base alla propria esperienza, in questo periodo le persone hanno una capacità di gestire i propri soldi scarsa o pessima, mentre per il 26,9% è la convinzione di dover fare necessariamente regali importanti e costosi, o viaggi di Capodanno che porta a spendere più di quanto si può.

Ciò che mi sento di consigliare a queste persone è di valutare bene quale sia la loro reale capacità economica, e ripartire da lì. Si possono trascorrere delle festività bellissime senza rovinare la propria situazione finanziaria evitando di fare il passo più lungo della gamba, o la caduta potrebbe essere rovinosa!” conclude Bertollo.

Exit mobile version