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CARO PREZZI. ANIR Confindustria: «Bene contrastare aumento prezzi per le famiglie, ora si intervenga a favore delle imprese»

Proteggere da una crisi certa anche il settore della ristorazione collettiva

Crediamo sia importante l’impegno preso dal Governo con la filiera agroalimentare per contrastare il caro prezzi, l’aiuto nei confronti delle famiglie consente di arrivare a  chi ne ha bisogno nei momenti di maggiore fragilità. Un impegno che ha coinvolto Istituzioni e imprese, in un dialogo proficuo tra parti.

Riteniamo però che sia necessario che l’intervento del Governo prosegua e si allarghi, anche con iniziative di sostegno alla filiera industriale e alle imprese che hanno dovuto sostenere, e tuttora pagano a caro prezzo, i pesanti aumenti dei beni alimentari. Nel solo 2022 il costo delle materie prime alimentari, per le aziende di ristorazione collettiva, è aumentato in media del 22%, con maggiori costi per 329 milioni di euro che non sono stati recuperati sui prezzi. Chiediamo che venga riconosciuto lo sforzo economico sostenuto e che ci si impegni a varare delle misure ad hoc per non mandare in default un settore industriale con 120 mila addetti, migliaia di imprese e un fatturato di un miliardo di euro l’anno.

«Proteggere da una crisi certa anche il settore della ristorazione collettiva» sostiene Massimo Piacenti, Presidente di ANIR Confindustria, «è un segnale forte e chiaro che l’impegno c’è per tutte le parti della società. I consumatori, da un lato, e le imprese, dall’altro. Abbiamo chiesto una urgente convocazione di un momento di confronto:  un tavolo con la convocazione di tutta la filiera, per definire le modalità di intervento sui prezzi – calmierazione dei prezzi e riconoscimento di quelli sostenuti –, considerato anche il momento che attraversa il Paese».

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