Conte: «Con ok riforma processo civile svolta su tempi». Il ministro della Giustizia Bonafede: «Sanzioni per chi fa cause temerarie»
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Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il disegno di legge delega sulla riforma del processo civile presentato dal Guardasigilli Alfonso Bonafede. La riunione del Governo è terminata pochi minuti prima delle 23. Ancora una fumata nera per la nomine dei direttori delle Agenzie fiscali. Il Consiglio dei ministri non ha avviato la nomina dei nuovi direttori di Entrate, Dogane e Demanio né ha confermato quelli in carica. La partita dello spoil system si conclude per ora con un nulla di fatto, dopo che già nel Cdm di lunedì 2 dicembre non si era arrivati a un’indicazione.
Conte: con ok riforma processo civile svolta su tempi
«È particolarmente significativo il disegno di legge approvato oggi per dare maggiore efficienza al processo civile. È un provvedimento che segna una svolta per l’accelerazione dei tempi del processo civile», ha sottolineato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Bonafede: ora codice procedura civile con meno norme
«Con la riforma il nostro codice di procedura civile avrà meno norme, ci saranno poche regole che valgono per tutti i processi», ha aggiunto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, anche lui intervenuto nella conferenza stampa a Palazzo Chigi, che si è tenuta al termine del Consiglio dei ministri. «Si passa da tre riti o modello (giudice di pace, monocratrico ordinario, monocratico sommario) a un solo rito per tutti i processi e decretiamo la morte dell’atto di citazione, c’è un solo atto introduttivo che vale per un solo rito», ha spiegato il Guardasigilli. «È la riforma che più interessa i nostri cittadini per quanto riguarda la giustizia».
Il Guardasigilli: sanzioni per chi fa cause temerarie
«Il fammi causa non deve essere più una minaccia possibile – ha continuato il ministro pentastellato -. Chi fa una causa temeraria o chi resiste in una causa non solo paga il risarcimento ma deve pagare una sanzione a favore della cassa delle ammende perché ha creato un danno anche allo Stato».
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