L’Italia si conferma potenza mondiale nell’export di vino: 6 miliardi. Di questi, 2,13 arrivano dai vini veneti che vengono esportati in tutti i continenti. Angelo Bergamo (Ermes Cantine): “Viene premiata la qualità del nostro prodotto”
Forse non fa più notizia: nel 2018 l’Italia conferma di essere una potenza mondiale per quanto riguarda l’export del vino con sei miliardi di fatturato. A questo successo però non va dimenticato il ruolo del Veneto, regione con 100 mila ettari di vigneti a denominazione di origine controllata con un valore export di 2,13 miliardi, in pratica una parte consistente delle esportazioni dell’intera penisola. In Veneto rispetto all’anno precedente si regista un aumento del 6,4 per cento dei ricavi e del 3,8 per cento dei prezzi. C’è un grande ottimismo tra i produttori ed i tecnici che da questa annata si aspettano grandi soddisfazioni. I dati forniti come da tradizione da Veneto Agricoltura fanno ben sperare: salvo colpi di scena determinati da sconvolgimenti atmosferici, si stima un aumento tra il 15 ed il 18 per cento della produzione, vale a dire 13 milioni di quintali di uva raccolti nei vigneti. Ed il segno positivo si registra in tutte le provincie, per ora il 2018 ha graziato la quasi totalità dei vigneti, con qualche eccezione in alcune zone. Ma da cosa dipende questo successo? Ci ha risposto Angelo Bergamo direttore di Ermes cantine Mansue’ (Treviso): “Oggi il Prosecco e Pinot Grigio stanno facendo da traino. Si tratta di due marco eccellenze che fanno la differenza. Poi la Doc Venezia, la Doc e la Doc Friuli che sono due denominazioni molto importanti per il territorio. Oggi le nostre cantine sono in grado di portare sui mercati prodotti di alta qualità e tutti i soggetti che lavorano, dal responsabile del marketing a quello del commerciale credono fortemente sul prodotto. E grazie alle operazioni strategiche messe in atto sui mercati, vengono conseguiti risultati brillanti”