E’ allarme stagnazione per i prodotti alimentari. L’allarme è lanciato dalla Coldiretti: “No all’aumento dell’Iva per i beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova e riso. Andrebbe ad incidere negativamente sulle famiglie”
Con i consumi stagnanti occorre scongiurare il previsto aumento dell’Iva per non cadere in una pericolosa fase di recessione. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati dell’Istat sul commercio al dettaglio a giugno, in calo rispetto al mese precedente per effetto del segno negativo per gli alimentari. Ad evidenziare la situazione di stagnazione è il fatto che – sottolinea la Coldiretti – nel primo semestre a far registrare il maggior aumento tra tutte le forme distributive sono i discount alimentari che mettono a segno un balzo del 4,9%, fatta eccezione per il commercio elettronico che continua la sua corsa con un +12,3%. Il pericolo dell’aumento dell’Iva riguarda – continua la Coldiretti – beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie con la spesa alimentare che – conclude Coldiretti – è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 244 miliardi ed è quindi un elemento fondamentale per la ripresa dell’economia.