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Con la cassa integrazione in scadenza parte la corsa a sussidi e assegni sociali

Il reddito di emergenza, che può essere chiesto entro giugno per due mesi e va da 400 a 800 euro in base all’ampiezza del nucleo familiare, è incompatibile con i bonus da 600 euro e con il reddito di cittadinanza, ma si può chiedere con l’assegno ordinario di invalidità.

Chi ha figli, allo scadere della cassa integrazione potrà accedere al congedo parentale retribuito al 50%, sempre che l’altro genitore non sia disoccupato o percepisca altre forme di sostegno al reddito. In alternativa, si può fruire del bonus da 1.200 euro per pagare servizi educativi o babysitter entro il 31 luglio. Quest’ultimo, però, è incompatibile con il bonus nido.

Il lavoro domestico, poi, è sostenuto anche direttamente con l’indennità per colf e badanti che spetta per due mensilità a chi aveva un rapporto di lavoro in corso con una famiglia al 23 febbraio, purché superiore a dieci ore settimanali e non da conviventi. Si tratta, in pratica, di mille euro disponibili – fino a esaurimento – per il personale domestico in regola, sia per chi è rimasto a casa in questi mesi, sia per chi ha lavorato ed è stato retribuito regolarmente.

Nel labirinto dei 600 euro

Proseguiranno in buona parte per tutto il mese in corso gli assegni da 600 euro per gli autonomi, che arriveranno quindi retroattivamente a coprire marzo, aprile e maggio. Seguendo però requisiti diversi da una categoria all’altra. A grandi linee i 600 euro sono il bonus di riferimento per artigiani, commercianti, liberi professionisti (ordinistici e non), lavoratori stagionali, dello spettacolo e operai agricoli. Ma mentre sostanzialmente i 600 euro andranno a tutti senza differenze per marzo e aprile (tra l’altro senza dover ripresentare le domanda, se è l’Inps a erogare l’assegno) le strade si diversificano a maggio. In sintesi, fuori artigiani e commercianti, mentre per i liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps il bonus arriva a mille euro, ma solo se si autocertifica un calo del reddito a marzo-aprile 2020 di un terzo rispetto allo stesso periodo del 2019. Confermato a 600 euro anche per maggio, invece, ma con modalità di accesso da definire, il bonus per i professionisti ordinistici iscritti alle Casse private.

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