(ANSA) – ROMA, 21 MAR – “Più che misura sociale oggi
quantomai necessaria e tantomeno condono, che presupporrebbe
sostanziali benefici ai cittadini contribuenti, così com’è
strutturata la misura sembra ‘sistemare’, più agevolmente di
come altrimenti si sarebbe dovuto fare, una situazione di fatto:
l’inesigibilità sostanziale di molte posizioni, facendola
passare come favore ai piccoli contribuenti” E’ quanto afferma
Nunzio Bevilacqua giurista di impresa.
“In primis – spiega – il non arrivare all’anno di imposta
2015, fermandosi al lontano 2010, fa percepire l’intenzione di
voler abbondantemente recuperare, ciò che ancora lo sia, anche
dai piccoli contribuenti under 30 mila euro che con la
situazione Covid avranno anche aggravato la loro posizione, in
secundis la doppia limitazione del reddito e dell’importo fino
al 2010 fa comprendere, in modo abbastanza palmare, la grande
occasione, non per il cittadino, di eliminare i molti crediti
non più esigibili con una procedura molto più semplice per
l’Amministrazione.” E conclude l’esperto “se si volesse davvero venire incontro
alle esigenze dei cittadini come sostenuto, anche con le
limitazioni di importi globali in sommatoria per singolo
contribuente, si dovrebbe non solo arrivare almeno al 2015 ma
prevedere importi maggiori per talune causali commerciali e
persone operanti in comparti particolarmente colpiti dalla crisi
COVID-19, a prescindere dal generico dato Irpef”. (ANSA).
Fonte Ansa.it