«I gravi ritardi sugli approvvigionamenti e i prezzi dei prodotti energetici che hanno ripreso a salire, stanno mandando fuori controllo i costi di produzione delle imprese agricole. Dai mangimi ai fertilizzanti, abbiamo già registrato percentuali di aumento senza precedenti nell’ordine del 100 per cento, mentre il prezzo del gasolio, in un anno, ha avuto una crescita del 76 per cento». È l’allarme lanciato dal presidente di Confagricoltura Fvg, Philip Thurn Valsassina. «La situazione in atto potrebbe avere impatto anche sulla dimensione dei prossimi raccolti. In Friuli VG, in Italia e in ambito europeo, gli agricoltori stanno valutando la revisione delle consolidate rotazioni colturali. Per alcune produzioni, alla fiammata dei costi di produzione si aggiunge una difficile situazione di mercato che spinge verso il basso i prezzi all’origine. È il caso, a esempio, del settore suinicolo, che sconta anche la contrazione delle esportazioni europee verso il mercato cinese – evidenzia Thurn Valsassina -. In pesanti difficoltà anche il comparto ortofrutticolo e lattiero-caseario».
Secondo il presidente di Confagricoltura Fvg, «un’inversione di tendenza non è all’orizzonte almeno fino alla prossima primavera. La situazione è complicata per tutte le componenti della filiera agroalimentare ed è resa critica dal non funzionamento della catena degli approvvigionamenti. Per questo – dice -, lanciamo ai rappresentanti delle industrie di trasformazione e della distribuzione l’invito a sederci attorno a un tavolo per discutere su come gestire questo difficile passaggio e valutare le misure di interesse comune da chiedere al Governo. Il potere di acquisto dei consumatori va salvaguardato – conclude Thurn Valsassina -, ma non può essere bloccato troppo a lungo il processo di trasferimento a valle dei costi di produzione».
Confagricoltura segnala, infine, che la situazione e le prospettive dei mercati agricoli sono all’ordine del giorno del Consiglio Agricoltura dell’Ue, in programma lunedì 15 novembre.