Sul progetto epocale che coinvolge la più importante cooperativa agricola e agroalimentare regionale, sono necessari più elementi conoscitivi e maggiore chiarezza, dice l’organizzazione
«Da tempo, sulla stampa nazionale e regionale, si rincorrono le notizie relative a un progetto di aggregazione dei Consorzi Agrari italiani che riguarda anche quello del Friuli VG: la più importante cooperativa agricola e agroalimentare del nostro territorio – dice Philip Thurn Valsassina, presidente di Confagricoltura Fvg che esprime tre Consiglieri (vicepresidente compreso) nel CdA -. Una cooperativa, appunto, dove la proprietà sta in capo ai soci, cioè alle aziende agricole e non alle organizzazioni di categoria. Però, ufficialmente, i membri del CdA, soltanto pochi giorni fa hanno ricevuto informazioni formali sul progetto. In quel contesto, la decisione assunta correttamente dal Consiglio è stata quella di posticipare ogni deliberazione vincolante al momento in cui avrà in mano tutti gli elementi progettuali, compresi quello economico-finanziari (un vero progetto industriale, insomma), tuttora mancanti. È di tutta evidenza che le decisioni che devono essere prese, con estrema attenzione, hanno una grande ed evidente valenza politica e sociale vista la rilevante dimensione della cooperativa di cui si parla. Di certo, il tutto non può ridursi a una questione interna a Coldiretti», è il parere di Thurn Valsassina.
«Gli amministratori di Confagricoltura Fvg all’interno del Consorzio, vogliono valutare nel dettaglio il progetto e non sono disponibili a deleghe in bianco a nessuno – aggiunge Piergiovanni Pistoni, vicepresidente del Consorzio -. Perciò, trattandosi di un’operazione (anche finanziaria) epocale, siamo assolutamente contrari a scelte calate dall’alto. Ancora non possiamo dire se il progetto di cui si parla da molto tempo, sia effettivamente valido ma, nel momento attuale, esprimiamo molte perplessità. Da una decina d’anni il nostro Consorzio già aderisce alla progettualità nazionale di Cai (Consorzi Agrari Italiani), senza alcun beneficio per l’agricoltura regionale. Inoltre, segnaliamo che il Consorzio del Fvg ha un bilancio in attivo e, probabilmente, questo crea interesse per un’operazione marcatamente finanziaria dove sono totalmente assenti le figure di riferimento agricole», sottolinea Pistoni.
«Val la pena evidenziare, infine, – conclude Thurn Valsassina -, che il CdA del Consorzio Agrario del Nordest (di Verona, capofila del progetto), presieduto da Ettore Prandini, presidente di Coldiretti nazionale e convinto promotore dell’operazione della quale tanto si parla, a oggi, ha detto no a questa ipotesi di aggregazione».