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Confartigianato Imprese Toscana: Riforma del codice di commercio, prima la tutela delle imprese

Dietro le attività non professionali spesso evasione e concorrenza sleale

Confartigianato Toscana esprime grande preoccupazione per il via libera del Consiglio Regionale alla modifica del codice del commercio che introduce una distinzione tra venditori saltuari, creatori di opere e gli operatori del commercio tradizionale, tra cui sono comprese le imprese artigianali che vendono al pubblico i propri prodotti. Per i venditori saltuari saranno previsti mercatini specifici. L’assessore regionale Leonardo Marras si è detto disponibile ad esaminare le questioni poste dall’associazione.

Per Paolo Gori, presidente delle imprese del settore terziario di Confartigianato Toscana: “ Con la pandemia che dura da oltre un anno, le imprese si trovano ad affrontare grandi difficoltà e per questo la loro tutela deve essere anteposta a quella di soggetti che non svolgono attività in modo professionale, verso i quali devono essere aumentati i controlli. Le imprese- continua Paolo Gori- svolgono la propria attività in modo continuativo e  devono rispettare le normative di sicurezza. Creano valore e posti di lavoro, pagano imposte e contributi e adesso devono poter pensare a ripartire e risollevarsi dalla crisi. Sono queste le priorità – prosegue Gori-  non quelle di cercare di disciplinare un settore, che purtroppo è evanescente per sua natura e nasconde anche attività che sfuggono ai controlli fiscali e a quelli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Quelle non professionali sono attività – conclude Gori- che, avendo minori costi, fanno concorrenza sleale alle imprese del commercio e dell’artigianato che lavorano rispettando le norme di legge ”.

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