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Confartigianato Toscana. Luca Giusti: “Le imprese toscane per uscire dalla crisi devono poter lavorare”

Eliminando le molteplici zavorre, prime fra tutte quelle burocratiche e fiscali

“ Le piccole e medie imprese toscane hanno mostrato grande capacità di reazione alla crisi. Non possiamo permetterci di non cogliere le opportunità date dalla congiuntura favorevole , che a livello nazionale ha portato la crescita del PIL quasi al 6%. Il merito di questa crescita è principalmente dovuto alla vitalità delle nostre imprese, non certo a misure come il reddito di cittadinanza o a irrisori ristori, forse utili ma che ben poco hanno a che fare con la crescita del PIL. Non siamo visionari, siamo referenti di imprese di cui conosciamo bene le necessità e le problematiche. Solo se si mettono le imprese nella condizione di poter lavorare rispondendo alle loro reali esigenze sarà possibile uscire dalla crisi”. E’ questo il commento del  presidente di Confartigianato Imprese Toscana Luca Giusti in merito ai dati sull’andamento dell’economia regionale contenuti nel 15° report Covid 19 di Confartigianato “ Da questa indagine – prosegue – emergono alcuni segnali positivi. Si registra la ripresa degli investimenti in macchinari e un buon andamento del settore digitale. Ben sei tra le province in cui la percentuale di addetti delle piccole e medie imprese digitali sul totale è superiore alla media nazionale (1,35%) sono toscane (Pisa con il 2,45%, seguita da Prato, Pistoia, Lucca, Firenze e Grosseto)”. Il presidente di Confartigianato Toscana poi mette l’accento su altri dati che evidenziano il miglioramento dell’edilizia, grazie agli incentivi fiscali per la riqualificazione degli edifici, come il superbonus del 110%, e come la Toscana è tra le prime tre regioni italiane nel  rapporto tra esportazioni e PIL. “I segnali di ripresa – ammonisce Giusti – rischiano di essere vanificati da alcune criticità. Oltre al pesante carico fiscale e ai troppi adempimenti burocratici le imprese devono far fronte agli aumenti dei prezzi di materie prime ed energia e alla difficoltà di trovare personale qualificato. La bolletta elettrica delle piccole imprese italiane è la più cara d’Europa, superiore del 18,1% rispetto alla media dei Paesi dell’Eurozona. ll Decreto per il taglio delle bollette approvato dal Governo Draghi consentirà temporaneamente di contenere gli aumenti coprendo le tariffe di rete e gli oneri generali di sistema. Tuttavia– prosegue –  è necessario riformare completamente le bollette dell’energia, che tanto pesano sui bilanci. Se davvero vogliamo aiutare le imprese toscane a superare la crisi dobbiamo lasciarle lavorare e servono politiche che le aiutino ad essere competitive, servono sostegni che vadano a ridurre l’impatto dell’aumento dei prezzi e le aiutino ad investire e a formare il personale qualificato di cui hanno bisogno”, conclude il presidente Luca Giusti.

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