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Confartigianato Toscana. Massimo Desideri: “Arginare gli aumenti dei prezzi di materie prime ed energia o si rischiano fermi nelle linee produttive”

Per le materie plastiche aumenti medi anche del 100% in un anno

“I prezzi delle principali materie prime sono in continuo aumento e inoltre sono difficili da reperire. Se le istituzioni non intervengono con provvedimenti mirati a calmierare si rischia che alcune linee produttive debbano fermarsi.  I settori della chimica, della plastica e della gomma sono tra i più colpiti perché in essi il costo dei materiali ha una forte incidenza sul prezzo finale”. Lo afferma Massimo Desideri presidente regionale Confartigianato Imprese chimica, plastica e gomma. Per il presidente: “Il costo delle materie prime non è più sostenibile per le imprese e se non si interviene si avranno gravi ripercussioni economiche e sociali. Per le materie plastiche, nonostante il clamore mediatico dei primi mesi dell’anno, il prezzo medio dei materiali è continuato a salire e ormai ha raggiunto quasi i  2 euro  al chilo con un aumento, rispetto al 2020, del 100%. Abbiamo avuto qualche mese di pausa con piccole diminuzioni ma ora sembra che gli aumenti siano destinati a continuare nei prossimi mesi”. Massimo Desideri lancia poi un allarme: “La vera bomba ad orologeria sarà l’aumento dell’energia elettrica che provocherà a breve aumenti diretti ed indiretti devastanti. Molte imprese hanno stipulato con i fornitori di energia contratti a prezzo fisso e ancora non hanno visto gli effetti degli aumenti. Quando scadranno le opzioni per il prezzo fisso, con gli aumenti registrati sui mercati, tante imprese vedranno quasi triplicare i costi energetici ed allora i prezzi delle materie prime aumenteranno ancora di più. Gli aumenti dei costi di materie prime ed energia – aggiunge – e la difficoltà di approvvigionamento che tante aziende incontrano purtroppo stanno compromettendo la ripresa. Tante imprese stanno provando a ripartire riorganizzando i processi produttivi e saranno costrette ad aumentare i prezzi a danno dei consumatori oppure a bloccare la produzione perché troppo costosa o impossibile da portare avanti per mancanza di materie prime . Se non si interviene con interventi che tutelino le esigenze di tutti i soggetti coinvolti potrebbero verificarsi tensioni produttive e sociali”, conclude Desideri.

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