avvocatoinprimafila il metodo apf

Congedi, stop tasse e mutui: venerdì il decreto a sostegno di famiglie e imprese

emergenza coronavirus

Le misure porteranno il deficit al 2,7% e interverranno su quattro direttrici: sostegno alla sanità, con circa 2 miliardi e alla Protezione civile; sostegno al lavoro, con cassa integrazione speciale e congedi parentali; sostegno alla liquidità, a partire dai mutui di famiglie e imprese; interventi sulle scadenze fiscali

di An.Ga.

12 marzo 2020


Congedi, tasse e mutui, primi aiuti a tutta Italia

3′ di lettura

Nessuno deve restare senza cure e nessuno deve perdere il lavoro. Con questi due obiettivi prioritari il governo si appresta a mettere in campo «misure straordinarie» per circa 12 miliardi, circa la metà dell’extradeficit autorizzato dalle Camere per quest’anno, con cui si cercherà prima di tutto di dare ossigeno a medici e infermieri in prima fila contro il Coronavirus.

Gli assi di intervento
Le misure porteranno il deficit al 2,7% e interverranno su quattro
direttrici: sostegno alla sanità, con circa 2 miliardi (assorbiti dal
decreto su assunzioni e dotazioni di mascherine, guanti e macchinari per la terapia intensiva già in Gazzetta Ufficiale da martedì) e alla Protezione civile; sostegno al lavoro, con cassa integrazione speciale e congedi parentali; sostegno alla liquidità, a partire dai mutui di famiglie e imprese; interventi sulle scadenze fiscali, anche in preparazione di meccanismi di «ristoro di territori e imprese». In più si studia lo sblocco di investimenti e cantieri con supercommissari e il rinvio delle nomine al vertice delle società partecipate, con la proroga degli attuali dirigenti.

Congedi e voucher per 1 milione di famiglie con figli a casa
Un capitolo del nuovo decreto con le misure a sostegno di tutta Italia, che segue quello già in Parlamento con gli interventi per le vecchie zone rosse, sarà dedicato ai “congedi speciali”, cioè ad assenze giustificate e retribuite (probabilmente con percentuali diverse in base al reddito) per i dipendenti che dovranno assentarsi per gestire i figli a casa da scuola. Dovrebbero essere previsti 15 giorni di congedo, da dividere tra mamma e papà, per tutti i dipendenti, anche se l’intenzione sarebbe di estendere la misura anche agli autonomi. Ci sarà anche la possibilità (in alternativa, ma si fanno i calcoli per vedere se si possono concedere entrambi gli aiuti) di chiedere un voucher babysitter fino a 600 euro, che salgono a 1000 euro,
secondo quanto annunciato dal ministro della Famiglia Elena
Bonetti, nel caso di operatori sanitari e ricercatori.

Stop mutui prima casa fino a 18 mesi e aiuti per affitto
Per le famiglie, ma anche per le imprese, si allarga e diventa più facile l’accesso alla moratoria dei mutui. Anche chi resta senza lavoro per «riduzione o sospensione dell’orario» dovrebbe poter chiedere aiuto al Fondo di solidarietà ‘Gasparrini’, che prevede la sospensione fino a 18 mesi delle rate sulla prima casa. Attualmente l’accesso al fondo ha dei limiti (250mila euro di mutuo e 30mila euro di Isee) ma il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha assicurato che «la moratoria non sarà legata all’Isee», senza ulteriori dettagli. Gualtieri ha comunque precisato che andranno individuati «con rigore e serietà» i beneficiari dei vari interventi, per «consentire che tutti quelli che avranno bisogno possano usufruirne». Possibile quindi che non sia l’Isee ma qualche altro paletto a limitare l’accesso. Allo studio anche un sostegno per chi non riesce più a pagare l’affitto e per i proprietari che si troverebbero a pagare tasse sui canoni non riscossi.

Coronavirus: primi aiuti per turismo, fisco e mutui

Ammortizzatori per tutti, autonomi e precari
Nel decreto ci sarà, con un finanziamento di circa 2 miliardi, anche l’estensione della cassa integrazione a tutti i dipendenti, a prescindere dalla dimensione dell’impresa. Saranno previsti meccanismi di sostegno di precari, partite Iva, professionisti, stagionali (come i lavoratori del turismo o delle spiagge) e atipici (come quelli dello spettacolo). Si lavora anche ad accorciare i tempi per la Cassa in deroga, con l’Inps che sarebbe già pronta, per evitare ritardi sugli assegni registrati nel periodo nero della crisi finanziaria nel 2008-2009.

Fonte

Exit mobile version