Pubblicato il: 08/08/2019 15:01
“L’andamento delle vendite è crescente: nel 2018, abbiamo registrato 10 milioni di chili di prodotto commercializzato a marchio Igp Pomodoro di Pachino e l’ingresso di due nuove tipologie di pomodoro. Ricordo, infatti, che ‘Pomodoro di Pachino’ indica una provenienza: non è solo il ciliegino, che pure ci rende famosi in tutto il mondo, ma anche altre tipologie di pomodoro che assieme al ciliegino rappresentano la nostra vera ricchezza”. Ad affermarlo Salvatore Lentinello, presidente del Consorzio di tutela Pomodoro di Pachino Igp, protagonista nei prossimi giorni della Festa a Portopalo di Capo Passero che tutti gli anni celebra l”oro rosso’ di Sicilia.
“Al momento, il nostro principale bacino di vendita è rappresentato dal Nord Italia; questo non significa che non siamo presenti nel Centro e nel Sud Italia, ma in termini percentuali probabilmente al Settentrione c’è più vendita. Anche all’estero, dove il marchio Igp ha faticato un po’ di più a prendere piede, adesso stiamo esportando: grazie anche agli accordi bilaterali che sta facendo la Comunità europea, abbiamo cominciato a vendere dei prodotti anche oltre l’Ue e in particolare Oltreoceano”, spiega.
Oltre che a incrementare le vendite, il Consorzio è impegnato nella tutela del Pomodoro di Pachino, su cui si fa molta confusione. “Il Pomodoro di Pachino rappresenta il classico caso – avverte il presiente – in cui il tipo di prodotto prende il sopravvento sull’origine del prodotto stesso, tant’è che molti fanno confusione e pensano che un prodotto se è piccolo e rosso si chiama Pachino”.
“In realtà, come cerchiamo di spiegare ai consumatori, è Pachino se viene coltivato nell’areale a marchio Igp, cioè il territorio di Pachino, il territorio di Portopalo di Capo Passero e una porzione di quello di Ispica e di quello di Noto”, spiega il presidente del Consorzio di tutela Pomodoro di Pachino Igp.
“Questo è il motivo per cui molti nostri affezionati consumatori a volte possono avere anche delle delusioni nel consumo del prodotto, perché può capitare che venga venduto loro del prodotto ciliegino spacciandolo per prodotto Pachino, mentre in realtà non è un prodotto che viene da Pachino e sicuramente la differenza si capisce quando viene mangiato”, assicura Lentinello.
Ma come riconoscere il vero Pachino? “E’ molto semplice: c’è una coccarda che accompagna tutte le nostre confezioni, in cui è scritto chiaramente ‘Pomodoro di Pachino Igp’. Allora, diffidiamo dalle imitazioni, da chi ci dice che un determinato prodotto è un prodotto Pachino e andiamo a ricercarlo direttamente sul marchio, che è chiaramente visibile nella vaschetta. Se c’è questo logo e questo marchio, c’è garanzia di origine del prodotto e c’è anche garanzia di qualità e quindi anche di essere soddisfatti quando lo consumiamo”, conclude.
Adnkronos.