(ANSA) – ROMA, 10 DIC – Più digitale e, al tempo stesso, più
sostenibile è la spesa del dopo-pandemia con gli italiani che
vanno meno frequentemente al supermercato ma quando vanno
comprano di più. Il Covid, secondo l’analisi del presidente di
Coop Alleanza 3.0, Mario Cifiello, ha portato ad affermarsi
nuove tendenze dei consumi destinate a restare. “L’85% dei
consumatori che, nel primo lockdown, si erano detti costretti a
ricorrere alla spesa a domicilio, sono comunque rimasti ad
usarla anche successivamente”, spiega Cifiello durante un’ ANSA
Incontra, dove indica anche la tendenza “molto forte” verso
prodotti fatti in Italia o, quando possibile, nel territorio
dove si vive.
“Pur intrecciandosi crisi sanitaria e crisi economica, non
sembra che la tendenza del consumatore sia la dequalificazione
dei consumi, ma una ricerca di qualità al minor prezzo
possibile”, indica il presidente dei Coop Alleanza 3.0, che vede
un diffuso “no agli sprechi sia per ragioni economiche che
valoriali”.
Andrebbe in questa direzione anche il ritorno ai fornelli, una
delle nuove abitudini diffuse a partire dalla prima ondata. “Se
durante il lockdown più forte è stato anche un modo per passare
il tempo, sta diventando una tendenza abbastanza consolidata che
va in due direzioni: il risparmio, ma anche l’idea di maggiore
genuinità e di fare prodotti più salutari”, dice Cifiello.
Le altre tendenze emerse sono la riduzione della frequenza degli
acquisti al supermercato e l’aumento degli scontrini, con uno
spostamento da consumi quotidiani, a discapito per esempio il
pane, a consumi settimanali o quindicinali.
Complessivamente le vendite, nei super e ipermercati Coop, hanno
tenuto, con forti alti e bassi legati alle misure di
contenimento della pandemia e Cifiello prevede “fare di le
vendite previste in budget, forse qualcosa di più”, ma a fronte
di un aumento dei costi stimato intorno ai 12 milioni di euro
dalle mascherine alla vigilanza al plastiglass. (ANSA).
Fonte Ansa.it