Il presidente del Consiglio aveva anche precisato che si devono «mantenere distinti i criteri di allocazione del Quadro finanziario pluriennale e quelli del Next Generation Eu e, in ogni caso, considerare queste due proposte come componenti un unico pacchetto indivisibile. Questo consentirà all’Italia di avere un atteggiamento più flessibile su alcuni aspetti del Qfa, ad esempio quelli che appaiono più anacronistici (come i “rebates”)».
«Sul fronte interno – ha aggiunto il premier -, l’Italia ha già avviato una consultazione nazionale con tutte le forze politiche, produttive e sociali per elaborare un piano di investimenti e riforme che ci consenta di non ripristinare la situazione pre-Covid 19 ma di migliorare il livello di produttività e di crescita economica».
Conte ha riconosciuto che «la Commissione europea e la Bce non hanno mancato l’appuntamento con la Storia. Ora è il turno del Consiglio europeo di essere all’altezza della sfida e di dare un segnale politico forte. A me non piace la formula “compromesso”, preferisco si lavori per una “decisione politica ambiziosa”».
Nel corso della riunione il premier olandese Mark Rutte, citando il premier Conte, ha sottolineato di «guardare con favore allo spirito che sta ispirando il governo sulle riforme» con interventi a favore degli «investimenti per crescita e produttività».
il presidente del Consiglio Ue Michel ha elencato i temi su cui la discussione «resta molto difficile»: ammontare complessivo di bilancio Ue e Recovery, sconti, proporzione di prestiti e sovvenzioni, condizionalità e criteri di distribuzione. «Nei prossimi giorni – ha detto – dovremo lavorare» su questo, «cercheremo di accelerare i negoziati per avere una discussione utile a luglio, oggi ho sentito che c’è volontà politica comune di agire».