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Coronavirus, bonus autonomi sul conto tra il 15 e il 17 aprile. La mappa degli aiuti per cittadini e imprese

 

La convenzione con l’Abi-Inps per la cassa integrazione
Sul fronte degli ammortizzatori sociali, la convenzione siglata da Abi, Inps e organizzazioni sindacali consente ai lavoratori sospesi dal lavoro a causa dell’emergenza Covid-19 di ricevere un anticipo della cassa integrazione ordinaria e in deroga, pari a 1.400 euro. «Nei giorni scorsi, l’Abi ha comunicato che la quasi totalità delle banche italiane (quasi il 94% in termini di attivi) ha già aderito alla Convenzione. È bene ricordare – specifica la nota – che i tempi ordinari per il pagamento della cassa integrazione sono sempre stati di due o tre mesi. In questo caso, grazie alla normativa semplificata e allo sforzo enorme dell’Inps, i pagamenti arriveranno al più tardi entro 30 giorni dalla ricezione della domanda».

Catalfo,dl aprile bonus a 800 euro e reddito emergenza
Intanto il Governo lavora al prossimod ecreto. «Stiamo lavorando al prossimo decreto che in termini di risorse sarà più consistente rispetto a quello di marzo, in modo tale da poter aumentare l’importo dell’indennità per autonomi e professionisti fino a 800 euro e introdurre un Reddito di emergenza per le fasce più deboli della popolazione» scrive su Fb il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo sottolineando che si tratta di «obiettivi che porteremo a termine perché in questa crisi, l’ho detto e lo ribadisco, nessun lavoratore e nessun cittadino deve rimanere indietro».

Tempi più lunghi per i 600 euro per i professionisti
Tutto da rifare per gli oltre 400mila professionisti che nei giorni scorsi hanno chiesto alle proprie Casse di previdenza il bonus di 600 euro. Le domande dovranno essere ripresentate agli enti, ha detto a Radio 24 Alberto Oliveti, presidente dell’Adepp (l’Associazione delle Casse) dopo che il decreto liquidità ha cambiato i requisiti per ottenere l’aiuto per la crisi da coronavirus. Alle Casse previdenziali private il governo ha assegnato 200 milioni per le indennità, che esse gestiscono in maniera completamente autonoma. Nessun coinvolgimento dell’Inps insomma.

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L’allarme liquidità delle imprese
Il decreto liquidità dell’8 aprile prevede l’attivazione di prestiti da parte del sistema bancario (sfruttando le garanzie statali) fino a un massimo di 400 miliardi di euro. Il 100% di garanzie si applicherà solo ai mini-prestiti fino a 25mila euro, per microimprese e partite Iva, concessi senza alcuna valutazione bancaria o del Fondo. E solo questi dovrebbero arrivare entro fine mese. Per quelli fino a 800mila euro (90% di garanzia dello Stato e 10% di Confidi) e quelli sopra questa cifra, garantiti da Sace, i tempi si prevedono più lunghi. Il timore di molti imprenditori è che le procedure richiedano almeno due-tre mesi. Soprattutto se il via libera della Ue e il software Sace per la delibera dei finanziamenti non arriveranno in tempi rapidissimi. Anche se il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha assicurato che le banche questa settimana «avranno le regole di ingaggio» di Sace per la garanzia sulle imprese più grandi che potranno essere attivate «entro fine mese».

Mef, 9.972 domande a Fondo garanzia Pmi per 1,6 mld
Mcc, che gestisce il Fondo di garanzia per le Pmi, ha ricevuto 9.972 richieste di garanzia (per un importo finanziato di oltre 1,6 miliardi), di cui 8.697 grazie al decreto Cura Italia (per quasi 1,5 miliardi). Lo comunica il Mef. Le domande accolte sono state 8.571 (per circa 1,3 miliardi), delle quali 7.451 grazie al decreto (per quasi 1,2 miliardi). Il Consiglio di Gestione del Fondo ha quindi stabilito di aumentare il numero delle sedute settimanali per velocizzare l’esame delle richieste e rendere ancora più tempestive le risposte

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