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Coronavirus, la Cina vara le misure a supporto delle Pmi

ServizioL’informativa della fondazione Italia Cina

Sospensione o slittamento del pagamento delle imposte e di affitti. Accordi con le banche per un aumento dei prestiti, tassi più bassi e dilazione di rate

di Laura Serafini

5 marzo 2020


Cina, robot in campo per provare a sconfiggere il coronavirus

4′ di lettura

Anche il governo cinese e le amministrazioni delle province del paese hanno adottato misure a sostegno delle imprese per fare fronte alle emergenze create dal Coronavirus. Ne danno notizia in una diffusa ai soci la camera di commercio Italo Cinese e la Fondazione Italia Cina.

Le misure rivolte a imprese italiane
Le misure rivolte alle imprese italiane (e non solo) che hanno basi operative in territorio cinese. Dall’informativa emerge come alcune province come Shanghai, Beijing, Sichuan, Chongqing, Jiangsu, Liaoning,
hanno attuato delle misure comuni per stimolare e sostenere le attività delle piccole e medie imprese. Le amministrazioni locali hanno chiesto agli istituti assicurativi e di credito di posticipare la scadenza del pagamento dei premi assicurativi per le Pmi; hanno predisposto un piano di rimborso del 50% dei premi assicurativi contro la disoccupazione;
previsto la sospensione del pagamento dell’assicurazione sociale per tre mesi quando sarà terminata l’epidemia e l’implementazione di politiche di assistenza delle imprese per stabilizzare la riduzione dei posti di lavoro.

Le iniziative di Pechino
La municipalità di Pechino ha immaginato svariate misure per allentare la loro pressione finanziaria per le imprese. Le Pmi che hanno difficoltà nel pagamento delle imposte fiscali a causa dell’epidemia di Coronavirus possono richiedere un pagamento delle stesse posticipato per un massimo di tre mesi. Le aziende che hanno preso in affitto immobili di proprietà statale a Pechino, se riprendono o interrompono le loro attività produttive e operative in conformità con i requisiti governativi o le normative di prevenzione dell’epidemia e non attuano politiche di riduzione del personale, possono essere esentate dal pagamento dell’affitto di febbraio; se l’immobile è ad uso ufficio, l’affitto del mese di febbraio può essere ridotto del 50 per cento. Sempre in materia fiscale, è sospesa la riscossione di alcune tasse amministrative da parte delle Pmi, comprese le spese per l’ispezione delle attrezzature speciali, la tassa sul trattamento delle acque reflue e la tassa sull’occupazione della strada. Sono stati fatti accordi con le istituzioni finanziarie al fine di garantire alcune misure come l’aumento dei prestiti per le piccole e microimprese, l’estensione del periodo di rimborso per le aziende in difficoltà, la riduzione dei costi di finanziamento. E ancora: rimborso dei premi assicurativi contro la disoccupazione; sussidi di previdenza sociale per le Pmi in linea con la direzione di sviluppo funzionale e industriale della città di Pechino.

La municipalità di Shanghai ha pubblicato 28 misure
Alcune tra le misure più rilevanti per le imprese straniere prevedono, per le Pmi gravemente colpite dall’epidemia e che affittano immobili di proprietà statale per le proprie attività, l’esenzione dal pagamento dell’affitto di febbraio e marzo. Alle realtà più colpite, le banche offrono prestiti con tassi di interesse inferiori di almeno 25 punti base rispetto al benchmark LPR. Gli istituti di credito locali sono incoraggiati ad adeguare le misure per il rimborso, a prolungare i periodi di scadenza dei prestiti o a rinnovare il prestito senza rimborso per le imprese che utilizzano il capitale in settori fortemente colpiti dall’epidemia. Anche in questa provincia è prevista una riduzione del tasso dei contributi delle assicurazioni mediche dei dipendenti pari a 0,5 punti percentuali nel 2020. È previsto un supporto particolare alle startup specializzate nella sanità online, farmaci innovativi originali, forniture mediche e dispositivi medici.

La provincia del Guangdong ha emanato 20 misure
Le imprese colpite dall’epidemia di Coronavirus, che non sono in grado di pagare in tempo i contributi dell’assicurazione sociale, assicurazione medica, indennità di disoccupazione, assicurazione contro gli infortuni e il fondo previdenziale per la casa, sono autorizzate a posticipare la scadenza del pagamento fino a tre mesi dalla fine dell’epidemia. Ai datori di lavoro qualificati, che non riducono il numero di dipendenti dell’azienda, viene concesso il rimborso del 50% dei premi assicurativi contro la disoccupazione versati dall’azienda e dai suoi dipendenti nell’anno precedente. I salari pagati dall’impresa durante il periodo in cui il dipendente ha ricevuto cure mediche, o è stato messo in quarantena dall’osservazione medica a causa dell’epidemia, sono sovvenzionati all’impresa ad un tasso non superiore al 50% della base contributiva dell’assicurazione pensionistica di base del dipendente. Se una Pmi ha firmato un contratto con un’impresa statale (SOE) e non è in grado di adempiere ai propri obblighi contrattuali in tempo a causa dell’epidemia, la scadenza del pagamento può essere posticipata in modo appropriato. Le imprese gravemente colpite dall’epidemia, che hanno preso in affitto proprietà dello Stato sono esentate dal pagamento del primo mese d’affitto e della metà dell’affitto del secondo e terzo mese. Le imprese gravemente colpite dall’epidemia sono esentate dal pagamento dell’imposta sulla proprietà e dell’imposta sull’uso del suolo urbano. Le imprese qualificate possono differire il deposito e il pagamento delle tasse per un massimo di tre mesi. Misure legate all’emergenza sono state adottate anche dalle province di Chongquing, Liaoning, Shenyang, Dalian, Jilin, Jiangsu, Hubei .

Fonte

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