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Coronavirus, si alza l’età media dei deceduti, si abbassa quella dei contagiati

report iss

Lo studio attesta che l’età media dei diagnosticati per le donne è passata da 83,1 a 85,1 anni, mentre per gli uomini da 77,6 a 79,1

di Nicoletta Cottone

16 giugno 2020


2′ di lettura

Il numero di decessi da coronavirus si è ridotto progressivamente dopo la fine di marzo. C’è una migliore capacità di trattamento dell’infezione da Covid-19, c’è una migliore organizzazione nel contrasto all’epidemia. Sono queste le ragioni per cui l’età media dei deceduti positivi al Covid-19 è andata progressivamente crescendo da marzo a giugno. A osservare i dati prima e dopo il 4 maggio – resi noti da uno studio dell’Istituto superiore di sanità – si è passati da 79,8 a 82,5 anni.

Si abbassa l’età media dei contagiati

Il report segnala, inoltre, che l’età media dei casi diagnosticati più recentemente si è abbassata di almeno 6-7 anni rispetto al periodo precedente. E, anche questo, spiegano gli esperti dell’Iss, aiuta a spiegare una riduzione del rischio di morte. L’Istituto ha preso in considerazione circa 30mila decessi avvenuti prima del 4 maggio e più di 3mila dopo questa data. Per le donne l’età media è passata da 83,1 a 85,1 anni, mentre per gli uomini da 77,6 a 79,1.

Migliorata la capacità di trattamento e l’organizzazione sanitaria

Per gli autori dello studio, «questo può essere legato a diversi fenomeni: migliore capacità di trattamento dell’infezione, migliore organizzazione sanitaria per contrastare l’epidemia soprattutto in una fase senza un sovraccarico delle strutture sanitarie dedicate alle persone con Covid-19, e anche all’esecuzione di un maggior numero di tamponi che nei mesi più recenti sono stati eseguiti anche in pazienti molto anziani e complessi (per esempio in Rsa), in cui non sono stati eseguiti nelle prime fasi dell’epidemia (mese di marzo). Questo può aver determinato un aumento dell’età media dei deceduti diagnosticati».

Calano i decessi

Il numero di decessi, hanno rilevato gli esperti del dipartimento di Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento e di quello di malattie Infettive, va progressivamente riducendosi dalla fine di marzo fino ai primi giorni di giugno. I dato riflette il basso numero dei diagnosticati dopo il 4 marzo. Nell’ultimo mese le regioni sono verosimilmente riuscite a diagnosticare casi meno gravi rispetto alla fase precedente e questo anche si riflette sulla riduzione della letalità.

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