(ANSA) – MILANO, 17 DIC – Uno dei settori più colpiti dalla
crisi pandemica è il comparto culturale, “che è costretto a
porsi seri interrogativi addirittura sulla propria
sopravvivenza, essendo reso incerto il futuro lavorativo delle
decine di migliaia di soggetti che operano in questo settore”.
Così il presidente emerito di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli,
apre l’incontro dal titolo “”Ripartiamo dall’arte e dalla
cultura. Il nostro patrimonio per ricostruire”, organizzato alle
Gallerie d’Italia da Intesa Sanpaolo e Il Foglio.
“Non è soltanto nostro auspicio, ma nostro impegno, che venga
definitivamente riconosciuto alla cultura, alla conoscenza,
all’arte, alla storia, il ruolo di pilastro per la rinascita
dell’Italia e dell’Europa”, sostiene Bazoli, aggiungendo: “mi
chiedo se il nostro paese, il nostro governo, non debba chiedere
all’Europa l’istituzione di un fondo comune europeo per la
cultura. Senza il rilancio della nostra memoria comune, come non
possiamo chiamarci Italia, non possiamo chiamarci Europa”.
Il Professore evidenzia poi che “l’unicità e l’eccellenza del
nostro patrimonio fanno sì che l’Italia abbia nel settore
culturale un enorme vantaggio competitivo”. Si tratta di “una
risorsa strategica fondamentale, capace di favorire processi di
crescita anche sul piano sociale, economico e occupazionale. In
questa prospettiva la cultura appare anche il terreno più
fertile su cui coltivare la rinascita del nostro Paese, e se
adeguatamente sostenuta e gestita può svolgere un ruolo chiave
nella progettazione del futuro”. Secondo il Professore, “dobbiamo dire con forza che, se in questo momento di emergenza,
la priorità è proteggere la vita e la salute delle persone,
abbiamo il dovere assoluto di salvaguardare ciò che alla vita dà
valore e spirito. Perché di cultura si vive. Sulla cultura si
fonda la nostra identità, la nostra storia”. (ANSA).
Fonte Ansa.it