(ANSA) – VENEZIA, 10 APR – Un “lockdown” alle tasse erariali,
e rimborsi più pesanti
alle aziende rispetto a quelli distribuiti fino ad ora,
impegnando altri 80 miliardi di euro entro la fine di luglio. E’
la stima della Cgia di Mestre (Venezia) di quanto valgono gli
interventi necessari per l’uscita dalla crisi delle attività
economiche dovuta al Covid-19, nella prospettiva di un ritorno
alla normalità grazie a vaccini e alla bella stagione.
Secondo la Cgia sarebbe necessario permettere un blocco delle
tasse erariali, che comporterebbe per partite Iva e piccole
imprese un risparmio quest’anno attorno a 28 miliardi di euro.
Un importo di dimensioni importanti che,secondo gli artigiani ”
potrebbe essere ridimensionato consentendo l’azzeramento del
peso fiscale solo alle attività con ricavi al di sotto di una
certa soglia o sulla base della perdita di fatturato”.
Il mancato gettito è stato stimato ipotizzando di consentire
a tutte le attività economiche con un fatturato 2019 al di sotto
del milione di non versare per il 2021 l’Irpef, l’Ires e l’Imu
sui capannoni. Si tratta di circa 4,9 milioni di aziende (l’89%
circa del totale nazionale), che dovrebbero comunque versare le
tasse locali, per non recare problemi di liquidità a Comuni e
Regioni.
L’Ufficio studi della Cgia auspica inoltre che l’esecutivo “metta sul tavolo almeno altri 50 miliardi di euro entro luglio
che consentano di rimborsare in misura maggiore le perdite
subite dalle aziende, e permettano di compensare anche una buona
parte dei costi fissi sostenuti. Modalità, quest’ultima –
precisa la nota – che la Francia e la Germania hanno applicato
da alcuni mesi, avendo recepito le nuove disposizioni introdotte dall’Ue in materia di aiuti di stato alle imprese”. (ANSA).
Fonte Ansa.it