(ANSA) – ROMA, 22 FEB – I lavoratori della sanità che
rifiutano il vaccino potrebbero rischiare di non avere il
risarcimento per l’infortunio sul lavoro nel caso dovessero
ammalarsi di Covid. La questione è sul tavolo dell’Inail che ha
ricevuto una richiesta in questo senso dall’Ospedale san Martino
di Genova che ha posto un quesito giuridico all’Ente a proposito
di personale infermieristico che dopo aver rifiutato di
sottoporsi al vaccino anti Covid è risultato contagiato. Quindi
si deve valutare se la persona contagiata è da considerarsi in
malattia o in infortunio sul lavoro.
La questione è complicata perché il vaccino non è
obbligatorio e prima di chiudere l’istruttoria (entro trenta
giorni) l’Inail sarebbe orientato a chiedere lumi al Ministero
del lavoro, vigilante, a quello della Sanità e al Garante della
Privacy. E’ probabile che il risarcimento non possa essere
negato in assenza di obbligatorietà del vaccino, ma la
questione, qui posta per la prima volta, aprirà probabilmente
alla necessità di regole diverse almeno per il personale
sanitario.
Sul tema va registrata l’opinione del consigliere
d’amministrazione Cesare Damiano che oggi sul Corriere della
Sera ha detto, sottolineando di parlare a titolo personale, di
ritenere “logico che chi decide di non vaccinarsi e svolge una
mansione a rischio poi non possa chiedere il riconoscimento
dell’infortunio sul lavoro”. (ANSA).
Fonte Ansa.it