(ANSA) – ROMA, 28 APR – Nel 2020 sono stati importate nel
nostro Paese maschere protettive per un valore di 3,178
miliardi, +1425 % rispetto al 2019 (oltre a guanti protettivi
per oltre 500 milioni, +62%, e di tute di protezione, camici
impermeabili, camici chirurgici monouso e riutilizzabili, per
595 milioni, +127% ). Lo calcola l’associazione di settore
Assosistema Confindustria che, per mascherine chirugiche e Ffp,
evidenzia la “contraddizione” con un dato in crescita anche per
l’export: +111%: “Questo significa che il prodotto italiano
sicuro marcato CE viene esportato in Europa, mentre l’Italia
importa prodotti realizzati in deroga alle normativee privi
della marcatura CE”.
“Con l’obiettivo di ottenere un mercato competitivo e sano –
dice Claudio Galbiati, presidente della sezione Safety di
Assosistema Confindustria – abbiamo avviato un confronto con la
struttura del commissario straordinario Figliuolo e con il Mise.
In particolare, abbiamo chiesto: l’abolizione del processo di
autorizzazione in deroga dei DPI non marcati CE; un quadro
chiaro sui quantitativi dei Dpi necessari al settore sanitario
ed industriale per la gestione dell’emergenza ad oggi e per il
dimensionamento delle scorte strategiche per il futuro e,
infine, un coordinamento delle autorità di sorveglianza ed un
rafforzamento dei controlli sui prodotti immessi. Siamo ora in
attesa di risposte concrete”.
Intanto, nei primi 4 mesi del 2021 il numero di dispositivi di
protezione FFp2 e Ffp3 sdoganati per l’importazione in Italia “risulta già aver superato del +120.50% i valori del 2020”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it